Napoli, a rischio il campo da calcio per cento bambini dei quartieri popolari

Napoli, a rischio il campo da calcio per cento bambini dei quartieri popolari - Ilvaporetto.com

A Napoli, la speranza di un gruppo di cento bambini che frequentano i quartieri popolari si affievolisce, mentre il futuro della scuola calcio Spartak San Gennaro è minacciato da una richiesta economica insostenibile. L’ente, che offre attività sportive gratuitamente a ragazzi provenienti da contesti sociali difficili, si trova ora di fronte a una tariffa di 11.000 euro per l’uso del campo comunale Lieti, situato nel parco Capriccio. Questa cifra rappresenta un significativo ostacolo per una realtà che opera esclusivamente con il sostegno del volontariato.

La situazione del campo comunale

L’aumento dei costi: un ostacolo per il volontariato

La richiesta di 11.000 euro per l’accesso al campo da calcio, che garantirebbe solo quattro ore settimanali di utilizzo, appare sproporzionata rispetto agli obiettivi della Spartak San Gennaro. Come sottolinea Ester Sessa, rappresentante della scuola calcio, il costo orario di 45 euro si avvicina a quello di strutture private, creando un divario rilevante per chi, come loro, non può contare su finanziamenti esterni o sugli apporti finanziari delle famiglie.Avevamo ricevuto promesse di una riduzione o addirittura della gratuità,” afferma Sessa. “Ma finora sono rimaste solo parole.

Questo cambiamento di politica da parte del Comune di Napoli, che prevede di mettere a reddito il campo, mette in discussione non solo l’operato della scuola, ma anche il destino di molti ragazzi, spesso privi di altre opportunità di integrazione e socializzazione. La Spartak San Gennaro è un luogo di incontro e crescita, dove si offre ai giovani l’opportunità di evadere da una realtà difficile, e privarli del campo sportivo significherebbe interrompere questo importante legame comunitario.

La voce di chi vive il progetto

Dalla parte dei bambini e delle famiglie

Alessandro Ventura, allenatore e volontario della Spartak, esprime la sua preoccupazione per il futuro della scuola calcio. “Senza un campo, prima o poi questa esperienza morirà,” puntualizza. Gli allenatori sottolineano come lo sport possa essere un vero e proprio strumento di riscatto, capace di deviare i giovani dalle dinamiche pericolose che spesso caratterizzano i quartieri a rischio. “La retorica sulla gioventù e il destino segnato è sempre presente, ma nel momento in cui si potrebbe agire concretamente, le risposte tardano sempre ad arrivare,” denuncia Ventura.

Il lavoro della Spartak San Gennaro ha consentito a numerosi ragazzi di avvicinarsi al calcio professionistico, un sogno spesso inarrivabile per molti di loro. La scuola non solo offre formazione sportiva, ma crea una rete di sostegno attorno ai giovani, contribuendo a radicare positivamente la loro identità nel quartiere. Allo stesso tempo, il progetto offre un’alternativa valida alle difficoltà quotidiane, evidenziando l’importanza di percorsi educativi e sportivi.

La reazione dei genitori e comunità

Un appello alla solidarietà

La preoccupazione non è solo dei volontari, ma anche delle famiglie coinvolte. Tiziana, madre di un bambino iscritto alla Spartak, esprime il suo disagio: “Io, come altre mamme, non posso permettermi una scuola calcio. Questi volontari si prendono cura dei nostri figli senza chiedere nulla, e li allontanano da situazioni pericolose. Nel nostro quartiere non c’è nulla per i bambini.” Questa testimonianza evidenzia la mancanza di strutture ricreative sicure e accessibili nei quartieri popolari di Napoli.

Di recente, i membri della scuola calcio hanno cercato di far sentire la propria voce, protestando davanti alla sede del Consiglio comunale. I bambini, protagonisti dell’iniziativa, hanno voluto esprimere il loro desiderio di giocare e divertirsi in spazi adeguati. La richiesta di uno di loro, che ha evidenziato le difficoltà vissute, rappresenta il grido collettivo della comunità: “Giochiamo sull’asfalto e ci facciamo anche male, a volte. Il campo ci serve, datecelo. Per favore.

L’abilità della Spartak di mantenere attiva una rete di relazioni e di motivare i ragazzi a trovare una strada alternativa a quella della criminalità è un valore che non può essere sottovalutato. La lotta per la sopravvivenza di questa scuola calcio, quindi, non è solo la lotta per un campo, ma un appello più ampio per garantire opportunità e speranza ai ragazzi dei quartieri più vulnerabili di Napoli.

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