Napoli: crollo di un albero in via Bernini riaccende le polemiche sulla manutenzione del verde

Napoli: crollo di un albero in via Bernini riaccende le polemiche sulla manutenzione del verde - Ilvaporetto.com

Un episodio allarmante ha scosso il quartiere Vomero di Napoli con il crollo di un albero nella trafficata via Bernini. Questo evento, che ha avuto luogo nella mattina di un giorno feriale e ha sfiorato la tragedia, ha riaperto un dibattito su un tema caldo: la cura e la gestione del verde pubblico nella città partenopea. Roberto Braibanti, stimato ambientalista italiano, ha sollevato preoccupazioni significative riguardo le pratiche di manutenzione degli alberi, esprimendo la sua indignazione per la situazione attuale.

L’incidente e le sue conseguenze

Il crollo dell’albero

In un orario di punta, alle 8.30 di una mattina di settembre, un albero di Celtis Australia di circa 15 metri è crollato in via Bernini, senza causare danni a persone o veicoli. Questo fortunate caso ha messo in evidenza la pericolosità delle strutture nel contesto urbano e la necessità di un monitoraggio adeguato. Braibanti ha immediatamente reagito all’accaduto, descrivendo il fenomeno come allarmante e non isolato. “Siamo arrivati a settembre e alla prima pioggia crollano gli alberi come fossero stecchini”, ha dichiarato l’ambientalista, evidenziando l’urgenza di affrontare le problematiche legate alla sicurezza del verde urbano.

Le possibili cause del crollo

Braibanti ha effettuato una prima analisi del tronco crollato, notando “evidenti segni di marciume al colletto”. Queste osservazioni pongono interrogativi urgenti sulla salute degli alberi cittadini. Si domanda, infatti, perché un albero considerato resistente e ideale per ambienti urbani si trovi in una condizione tanto compromessa. Secondo il suo parere, è evidente che un’anamnesi incompleta della manutenzione abbia avuto conseguenze devastanti. Le potature aggressive praticate in passato potrebbero aver compromesso la salute dell’albero, rendendolo vulnerabile a malattie fungine.

Le critiche alla gestione comunale

Reazioni della comunità ambientalista

Il crollo dell’albero ha scosso la comunità ambientalista napoletana, spingendo diversi gruppi a esprimere il loro dissenso nei confronti dell’amministrazione comunale. Maria Teresa Ercolanese, presidente del Comitato Gazebo Verde, ha sottolineato la mancanza di interventi di manutenzione adeguati. La situazione, secondo lei, è stagnante: “Tutto uguale – afferma – potature aggressive, nuovi impianti di alberi completamente abbandonati senza un po’ d’acqua”. Questa critica è accompagnata da richieste concrete per implementare un regolamento del verde e un censimento accurato delle alberature nella città.

Emergenza verde: una questione di priorità

La Rete sociale Nobox – diritto alla città ha ribadito la necessità di affrontare l’emergenza verde a Napoli. Le lamentele riguardano non solo la scarsità di spazi verdi pubblici, ma anche la cattiva gestione di ciò che esiste già. La Rete ha messo in evidenza la mancanza di risorse, competenze appropriate e sensibilità nei confronti della manutenzione degli spazi verdi. “Il verde pubblico e privato nelle principali città europee è considerato un bene primario”, hanno dichiarato i rappresentanti di Nobox, evidenziando l’importanza di un approccio sistematico e organizzato per la cura degli alberi e degli spazi aperti.

Verso un futuro incerto

Con le previsioni meteorologiche che annunciano nuove ondate di maltempo, la preoccupazione tra gli ambientalisti e i cittadini rimane alta. In un contesto in cui la sicurezza degli spazi pubblici è fondamentale, cresce la necessità di un intervento rapido e decisivo da parte delle autorità competenti. Questo incidente ha messo in luce non solo un problema immediato, ma un’intera serie di questioni relative alla cura e alla sostenibilità degli spazi verdi nel cuore di Napoli. L’auspicio è che le sofferenze degli alberi e le loro cadute non diventino più comuni e che vengano adottate misure efficaci per garantire la salute del patrimonio arboreo cittadino.

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