Rapina da 250mila euro a Casoria: due donne complici di un colpo in gioielleria

Rapina da 250mila euro a Casoria: due donne complici di un colpo in gioielleria - Ilvaporetto.com

Un clamoroso colpo di baseball ha scosso la tranquillità di Casoria, dove due donne si sono messe in scena come clienti per facilitare una rapina che ha fruttato ben 250.000 euro in gioielli. La sequenza di eventi che ha portato a questo assalto ha messo in luce una pianificazione meticolosa da parte dei rapinatori, che hanno approfittato della distrazione e della fiducia del personale del negozio.

La preparazione del piano criminale

L’attesa nel negozio

Era una serata come tante altre quando due donne si presentano davanti a una gioielleria situata in via Alcide De Gasperi. L’atelier doveva aprire per il turno pomeridiano e, a prima vista, sembrava che fossero lì solo per acquistare alcuni gioielli. La loro intenzione, però, era ben diversa. Muovendosi con naturalezza, si fanno accogliere da un dipendente del negozio, al quale esprimono il loro interesse per gioielli eleganti, destinati a un battesimo. La conversazione si sviluppa normalmente, finché il momento fatidico non arriva.

Il segnale attraverso il clacson

Quando il negozio è aperto e le due “clienti” stanno ammirando le merci esposte, un doppio colpo di clacson proveniente dalla strada segna l’inizio dell’operazione. Questo suono è un segnale concordato che conferma alle complici che è tempo di agire. La donna che si dirige verso l’esterno chiede al venditore di aprire la porta, sottile mossa che rivela quanto sia stato predisposto il piano. Mentre un complice viene a fare il colpo, l’altra donna rimane apparentemente indifferente, seduta accanto alla cassa.

La rapina in atto

L’irruzione dei rapinatori

Mentre la donna all’ingresso finge di guardarsi attorno, i rapinatori entrano in azione. Due uomini armati, uno con una pistola e l’altro con un’arma automatica UZI, si precipitano dentro il negozio, creando un’atmosfera di panico. L’atteggiamento imperturbabile della cliente rimasta all’interno contrasta drammaticamente con la violenza della situazione. I rapinatori aggrediscono il personale e iniziano a riempire un sacco con i preziosi, non disdegnando poi di rompere alcune vetrinette per accelerare il processo di furto.

Il momento cruciale

La tensione nella gioielleria cresce quando i rapinatori si dirigono verso la cassaforte, intimando al gioielliere di aprirla. In mezzo a questa frenesia, la donna che si era allontanata dall’interno continua a mantenere la porta aperta, una mossa che si rivelerà decisiva per la fuga dei ladri. La rapina prosegue senza intoppi, mentre la cliente rimane impassibile come se nulla stesse accadendo.

L’intervento delle forze dell’ordine

La fuga e le indagini

Dopo aver razziato il negozio, i malviventi tentano la fuga attraverso la porta che era stata tenuta aperta dalla complice. Tuttavia, la vittima fa un gesto fondamentale: fotografare la targa dell’auto utilizzata dai rapinatori per la fuga. Questo atto di coraggio si rivela determinante quando i carabinieri della stazione di Casoria intervengono subito dopo il fatto.

L’arresto delle complici

Grazie alle testimonianze di passanti e all’analisi delle registrazioni delle telecamere di sicurezza, i carabinieri riescono a rintracciare le due donne. Entrambe si trovano ancora nella gioielleria e vengono arrestate per concorso in rapina aggravata. Le indagate, una 26enne di Portici con precedenti penali e una 46enne incensurata di Napoli, verranno portate in carcere in attesa di un processo. Le indagini continuano per rintracciare i due rapinatori e l’autista dell’auto che ha facilitato la loro fuga, mentre l’importanza di una risposta rapida delle forze dell’ordine si fa evidente in un contesto di crescente allerta sociale per reati simili.

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