Il portavoce della Polizia di Stato: “I divieti negli stadi non sono mai la soluzione ideale”

Il portavoce della Polizia di Stato: "I divieti negli stadi non sono mai la soluzione ideale" - Ilvaporetto.com

Nel corso della trasmissione “A Pranzo con Chiariello” su CRC, radio partner della SSC Napoli, Girolamo Lacquaniti, portavoce dei funzionari della Polizia di Stato, ha discusso delle problematiche legate alla sicurezza negli stadi italiani, sottolineando che i divieti generalizzati non risolvono le cause alla base delle violenze e delle attività illecite legate al calcio. Lacquaniti ha richiamato l’attenzione su un tema critico che rischia di compromettere l’integrità degli eventi sportivi e la sicurezza dei tifosi.

Divieti e il loro impatto sugli stadi

Analisi dei divieti imposti

Durante l’intervento, Lacquaniti ha espresso la sua posizione contraria ai divieti generalizzati, evidenziando come tali misure possano rivelarsi inefficaci. Secondo lui, i divieti dovrebbero sempre essere giustificati da circostanze specifiche piuttosto che applicati in modo indiscriminato. Questo è particolarmente rilevante se si considera l’impatto che tali restrizioni possono avere sul pubblico, privando molti tifosi di esperienze sportive positive e costringendoli a vivere un’atmosfera di paura e insicurezza.

In questo contesto, il portavoce ha sottolineato l’importanza di trovare soluzioni strutturali per affrontare le problematiche legate alla violenza e al crimine negli stadi. Ha messo in evidenza che la fila a lungo termine è preferibile rispetto a misure emergenziali, che spesso possono risultare controproducenti. La sicurezza negli stadi italiani è stata un obiettivo perseguito negli ultimi anni, e le forze dell’ordine hanno condotto indagini che hanno portato anche ad arresti per spaccio di droga all’interno di alcune curve.

Esperienze passate e attualità

Lacquaniti ha condiviso la sua esperienza trentennale nel corpo di polizia, ricordando un periodo in cui gli stadi erano considerati zone di impunità. Ha citato il triste episodio della morte di Filippo Raciti, che ha rappresentato un punto di svolta nella gestione della sicurezza negli eventi sportivi. La sua testimonianza serve a dimostrare quanto sia importante mantenere elevati standard di sicurezza per garantire un ambiente di gioco sano e divertente per tutti.

Negli ultimi tempi, tuttavia, si assiste a un’inversione di tendenza, con alcuni stadi che rischiano di riprendere la condizione di “zona franca”. Secondo Lacquaniti, è fondamentale monitorare queste situazioni e intervenire tempestivamente per evitare che la criminalità si insinui ancora una volta nel mondo del calcio. La sua analisi suggerisce che, per riconquistare il terreno perso, è necessario un investimento concertato di tutti gli attori coinvolti, dalle forze dell’ordine alle società calcistiche, per risolvere le problematiche di fondo.

Il ruolo delle società calcistiche

Collaborazione per la sicurezza

Un aspetto centrale dell’intervento di Lacquaniti è stata l’importanza della collaborazione tra le forze dell’ordine e le società calcistiche. Il portavoce ha fatto un richiamo esplicito alle società affinché si impegnino nella contenzione di comportamenti violenti e illegali, sottolineando come il consenso e la responsabilità condivisa possano contribuire a creare un ambiente più sicuro e vivibile per tutti.

Lacquaniti ha ricordato come, in passato, la sinergia tra i vari attori abbia portato a risultati significativi, con una significativa riduzione degli incidenti negli stadi. Un passaggio importante è rappresentato dalla capacità di attuare politiche preventive e di sensibilizzazione nei confronti dei tifosi, affinché si comprendano le conseguenze delle azioni violente e si lavori in direzione di una cultura del rispetto e della legalità.

Esempio di successo e futuro

Il portavoce ha richiamato alla memoria un periodo in cui non si registravano incidenti, evidenziando come sia possibile tornare a vivere una stagione simile attraverso un impegno collettivo. L’auspicio è quello di ritrovare il clima di * festa e convivialità* che dovrebbe caratterizzare gli eventi calcistici. Le società di calcio, quindi, sono chiamate a non cedere a pressioni esterne e a collaborare attivamente per garantire il benessere di tutti gli spettatori.

Lacquaniti ha concluso la sua analisi tratteggiando un quadro di speranza per il futuro, invitando ognuno a contribuire affinché gli stadi possano riprendere la loro funzione primaria di spazi di intrattenimento e sport. La chiamata all’azione coinvolge tanto le istituzioni quanto i tifosi, affinché insieme si possa costruire un ambiente più sicuro e accogliente per gli amanti del calcio.

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