Cessione Roma: l’acquisto dell’Everton e le ripercussioni sul futuro dei Friedkin

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Recentemente, la situazione attorno alla AS Roma ha preso una piega significativa con l’acquisizione dell’Everton da parte della proprietà americana dei Friedkin. Quest’operazione, del valore di circa 600 milioni di euro, ha alimentato speculazioni su un possibile addio della famiglia Friedkin alla Capitale e sull’interesse di investitori arabi. In questo contesto, il futuro della Roma si fa incerto, con indizi che suggeriscono una fase di transizione importante per il club.

La cessione della Roma: scenari e voci di mercato

L’acquisizione dell’Everton e le dichiarazioni dei Friedkin

La recente acquisizione dell’Everton ha sollevato interrogativi e speculazioni riguardo alla direzione futura della proprietà americana nei confronti della Roma. I Friedkin, attraverso comunicati ufficiali, hanno dichiarato che l’impegno per la Roma non diminuisce a seguito della transazione, anzi, prevedono che la sinergia tra i due club possa apportare vantaggi. Tuttavia, il divieto della FIFA di gestire due club in contemporanea in competizioni internazionali pone delle interrogazioni importanti.

In questo contesto, è evidente che da Roma giungono segnali di una dirigenza sempre più “snella”, con la recente rimozione dell’amministratrice delegata e la situazione generale alleggerita di figure chiave all’interno della società. In effetti, attualmente l’organigramma del club è ridotto a sole tre figure principali sui tavoli decisionali: il neo ceo Lorenzo Vitali, il segretario generale Maurizio Lombardo e il direttore sportivo Florent Ghisolfi. Una struttura, quindi, che potrebbe fuorviare sul futuro della società e preparare il terreno a potenziali nuovi investitori.

Gli indizi di una possibile vendita

In aggiunta, Repubblica sottolinea che i segnali di una cessione sono sempre più evidenti. La disposizione del club verso un’eventuale vendita potrebbe trovare conferma nel fatto che i Friedkin stanno puntando a mantenere il valore del club. Le attuali difficoltà potrebbero rappresentare un’occasione per attrarre investitori esterni, in particolare provenienti dal Medio Oriente.

L’invito a collaborare con investitori arabi, manifestato attraverso operazioni di marketing e connessioni commerciali, sembra corroborare le voci di un possibile interesse da parte di compratori sauditi. Tuttavia, l’interesse non ha ancora portato a offerte concrete dopo il rifiuto del primo approccio, avvenuto nel luglio 2023, quando una proposta di circa 850 milioni di euro fu considerata insufficiente.

Le questioni aperte e il futuro dello stadio

Le incertezze sul progetto dello stadio

Un altro elemento che aggiunge complessità alla situazione? Il tema dello stadio. Attualmente, la Roma vive un periodo di attesa riguardo al progetto definitivo per la costruzione del nuovo impianto. In Campidoglio, si pongono domande sullo stato avanzamento del progetto, in un contesto che rischia di rallentare l’attività strategica a lungo termine del club.

Il confronto tra il nuovo stadio dell’Everton, che sarà pronto per la prossima estate, e la situazione della Roma è emblematico. Mentre il club inglese punta a nuovi traguardi in Premier League con una struttura moderna e attraente, i giallorossi sembrano vagare in un limbo progettuale, con il tempo che gioca contro di loro.

Le prospettive future per il club giallorosso

La gestione e il destino della Roma si intrecciano ora con il panorama sportivo europeo e le dinamiche di mercato sempre più globali. Con segnali di apertura verso investitori arabi, la situazione si fa sempre più intrigante. In particolare, voci informali suggeriscono l’interesse di personalità di peso come Giovanni Malagò, attuale presidente del CONI, nel coinvolgimento con la Roma. Anche se si tratta più di speculazioni che di conferme ufficiali, tali indiscrezioni non fanno che alimentare le aspettative attorno a un possibile rinnovamento della proprietà giallorossa.

La Roma, quindi, si trova in un crinale cruciale della sua storia. Le decisioni che verranno prese nei prossimi mesi determineranno non solo il futuro prossimo del club, ma anche la sua capacità di competere ad alti livelli sia in Italia che in Europa. La moltitudine di fattori, dai rapporti commerciali con il Golfo Persico alla situazione dello stadio, fino al rinnovamento della dirigenza, sarà decisiva per il cammino che attende la società capitolina.

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