Un evento che ha segnato profondamente la storia italiana ha visto riunirsi a Prato le due zie delle vittime più giovani della strage del Rapido 904. A distanza di 40 anni da quel tragico attentato che costò la vita a una famiglia di Somma Vesuviana, Anna e Olga Calvanese hanno partecipato all’intitolazione del presidio di Libera presso il liceo Livi. Questa cerimonia non è stata solo un momento di ricordo, ma anche un incontro con i soccorritori che avevano risposto all’emergenza quel 23 dicembre 1984.
L’intitolazione del presidio di Libera
Anna e Olga Calvanese sono state accolte a Prato dalla preside Maria Grazia Ciambellotti e dalle docenti del liceo. Questo gesto ha testimoniato un forte senso di solidarietà e affetto nei confronti delle due donne, le quali hanno perso i loro nipoti in un attacco che ha sconvolto non solo le famiglie ma l’intera nazione. Il presidio di Libera rappresenta un simbolo di lotta contro le mafie e di difesa dei valori civili e umani. L’episodio ha suscitato un rinnovato interesse e impegno da parte della comunità , sottolineando l’importanza della memoria storica.
Durante l’evento, è andato in scena anche lo spettacolo “904-Sogni spezzati” messo in scena dalla compagnia TexTu. Questa rappresentazione si è intrecciata con i racconti di Andrea Saccardi e Nadia Magnani, medici tra i primi a soccorrere le vittime quel giorno. Le loro parole hanno riportato in vita ricordi dolorosi. Hanno descritto scenari drammatici, con la galleria verso Prato inagibile e piena di detriti. E proprio mentre percorrevano i binari, trovarono una bambola appartenente a una delle piccole vittime, simbolo di una vita spezzata.
L’importanza della memoria
Il liceo di Prato ha deciso di non lasciare nell’oblio il sacrificio di Anna e Giovanni De Simone, i bambini innocenti che viaggiavano nella carrozza 9, dove fu collocata la bomba. Olga Calvanese ha voluto ringraziare chi si impegna per mantenere vivo il ricordo delle vittime: “É doveroso ringraziare tutti coloro che non dimenticano,” ha affermato con emozione. La città ha anche dedicato una scuola d’arte ad Anna e Giovanni, un gesto significativo da parte delle autorità locali, tra cui il prefetto e il questore.
In questo contesto di memoria, vi è stata un’importante partecipazione giovanile. Un corteo ha sfilato per le strade di Prato, con i partecipanti che indossavano magliette raffiguranti le foto dei due bambini. Questa iniziativa ha voluto sottolineare l’importanza della memoria collettiva che non deve mai estinguersi. Ricordare è fondamentale per evitare che simili tragedie possano ripetersi.
L’impatto emotivo delle rappresentazioni
Quest’anno, a pochi giorni dall’anniversario, Libera ha invitato una compagnia teatrale formata da giovani talenti, i quali hanno interpretato l’ultimo giorno di vita delle 16 vittime della strage. Le loro performance hanno colpito profondamente gli spettatori, riportando alla luce angoscia e speranza. L’intento di queste rappresentazioni va oltre la semplice commemorazione: si tratta di un vero e proprio appello alla cittadinanza per riflettere su tematiche di grande attualità , quasi a voler dire che la storia non debba essere dimenticata.
Questi momenti di forte impatto emotivo rivestono un ruolo fondamentale non solo nella commemorazione, ma anche nell’educazione dei giovani su questioni di giustizia e libertà . Attraverso il teatro e la cultura, si cerca di formare una coscienza collettiva più attenta e sensibile ai temi della paura e della violenza. Un lavoro di sensibilizzazione in cui il ricordo delle vittime diventa strumento di crescita e di nuovo impegno.