Universo imperdibile per archeologi e ricercatori, l’area tra Pompei, Ercolano e Torre Annunziata è un miracolo dell’umanità. Ecco perché.
Nata più di duemila anni fa, la città di Napoli è stata oggetto di tantissime reggenze e civiltà. Arabi, francesi, ma soprattutto i greci che le hanno conferito molto della sua originale cultura.
Neapolis, così venne chiamata la città dai greci, è effettivamente una città che, come suggerito dalla sua etimologia, riesce a essere sempre “nuova“. I fenomeni naturali di eruzioni vulcaniche e terremoti hanno poi contribuito a sotterrare parte di quelle civiltà, solo dopo molti anni faticosamente riportati alla superficie.
Già solo il centro di Napoli da Piazza Municipio per passare poi ai vichi e alle vie adiacenti Foria e Spaccanapoli pullula di ritrovamenti e reperti, sorvegliati e custoditi con cautela sia nei musei che in installazioni accessibili al pubblico.
Tuttavia il luogo che maggiormente attira studiosi e milioni di visitatori è l’area archeologica che include Pompei, Ercolano e Torre Annunziata, oggetto da sempre di studio, ricerca ed un’attenta opera di protezione e conservazione.
Alla scoperta di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata
Le rovine di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata sono notoriamente riconosciute come Patrimonio dell’Umanità secondo l’UNESCO. Queste rovine sono testimoni della vita quotidiana e dell’architettura romana prima dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C., che le seppellì sotto strati di cenere vulcanica e lapilli, garantendone ciononostante l’eccellente stato di conservazione.
L’antica città romana di Pompei è famosa per i suoi edifici pubblici, come il Foro e l’Anfiteatro, e la sua Domus e ville (come quella dei Misteri) con affascinanti affreschi e mosaici. Le sue strade acciottolate e le vetrine dei negozi testimoniano la vivace vita commerciale e sociale di quel periodo. Più piccola di Pompei, Ercolano era una città di villeggiatura caratterizzata da edifici ben conservati grazie alla diversa composizione del materiale vulcanico. Particolarmente degna di nota è la Villa dei Papiri, che ospita numerosi reperti, tra cui per l’appunto una vasta collezione di papiri.
Perché visitare quest’area archeologica
Torre Annunziata ospita la Villa di Poppea, attribuita alla seconda moglie dell’imperatore Nerone, Poppea Sabina. Il palazzo è noto per la sua opulenza, con affreschi e decorazioni che riflettono il lusso dell’élite romana. Inoltre, questa città è sede degli scavi di Oplonti, un tempo area periferica di Pompei, dove si respira l’aria di una contrada più che di un tessuto urbano vero e proprio.
In sintesi, queste rovine offrono un’opportunità unica per immergersi nella cultura e nella storia dell’antica Roma, rivelando dettagli dei costumi sociali e delle arti decorative tipiche. Visitarle, accompagnati dai sapori culinari locali, offre uno straordinario valore archeologico e storico che continua ad attrarre studiosi, turisti e folle di curiosi.