Il mondo dei furti d’auto sta evolvendo, con ladri sempre più ingegnosi nell’utilizzare tecnologie moderne per portare a termine i loro crimini. Recentemente, il calciatore del Napoli, Juan Jesus, ha fatto scalpore con la sua denuncia su Instagram riguardo a un tentato furto della sua auto, un episodio che mette in luce l’uso degli AirTag come strumento di localizzazione per i ladri. L’emergere di tecniche sofisticate richiede un’attenzione particolare da parte dei cittadini e delle autorità competenti.
Tentato furto dell’auto di Juan Jesus
Nella notte, Juan Jesus ha condiviso un video sui social media che ritrae i danni subiti dalla sua Range Rover, con il finestrino rotto e l’abitacolo in disordine. L’immagine di un’auto violata è un chiaro segnale dell’inquietante realtà dei furti d’auto a Napoli. Tuttavia, ciò che preoccupa maggiormente il calciatore è il fatto di essere stato seguito per un mese intero, apparentemente da ladri che hanno monitorato i suoi movimenti.
Nel secondo post, il difensore brasiliano ha rivelato di aver trovato ben cinque AirTag nascosti nella sua auto. Questi dispositivi, originariamente progettati per aiutare gli utenti a rintracciare oggetti smarriti, vengono ora utilizzati da malintenzionati per seguire i movimenti di automobili di valore. Questa situazione ha portato Juan Jesus a sporgere denuncia presso la Digos, con la possibilità che l’indagine venga affidata alla Squadra Mobile per determinare se l’episodio possa essere ricondotto a una banda di ladri organizzati.
Come funzionano gli AirTag nei furti d’auto
La tecnica utilizzata da alcuni ladri di automobili di lusso implica l’installazione clandestina di AirTag o dispositivi simili sul veicolo. Questi localizzatori, riconoscibili tramite app e capaci di comunicare tramite Bluetooth, consentono ai ladri di monitorare i movimenti dell’auto per individuare i momenti più propizi per un furto. Gli automobilisti inesperti potrebbero non accorgersi della presenza di questi tracker, che possono nascondersi facilmente in vari punti dell’auto, rendendo difficile la loro scoperta.
Questa modalità di furto non è una novità assoluta: già nel 2021, la polizia canadese aveva rilevato l’uso di simili dispositivi per segnalare auto di valore. Da allora, il fenomeno ha iniziato a diffondersi in diverse zone del mondo, rendendo la tecnologia un alleato per i ladri, mentre le vittime si ritrovano impotenti di fronte a un crimine sempre più difficile da prevenire.
App per rilevare AirTag e tracker
In risposta al crescente uso di dispositivi di localizzazione da parte dei criminali, sia Apple che Google hanno sviluppato soluzioni per mettere in guardia gli utenti da possibili situazioni di stalking o furto. L’applicazione “Dov’è” di Apple è stata aggiornata per notificare gli utenti quando un AirTag si muove con loro, avvisando anche dell’eventualità che l’oggetto sia separato dal suo legittimo proprietario.
Se un dispositivo AirTag rimane lontano dal proprietario per un periodo di tempo prolungato, emette un segnale acustico dopo meno di 24 ore, facilitando la sua identificazione. Per gli utenti Android, Apple ha reso disponibile l’app “Tracker Detect“, che consente di individuare i dispositivi compatibili nel raggio di azione del Bluetooth.
In un panorama in cui i furti d’auto adottano metodi sempre più sofisticati, è fondamentale aumentare la consapevolezza e l’attenzione sulla protezione dei propri beni. Rivolgersi immediatamente alle autorità in caso di sospetti sulla presenza di tracker può fare la differenza nella prevenzione di potenziali furti.