Un nuovo capitolo si apre nella controversia che vede coinvolto l’artista Kehinde Wiley, celebre per il ritratto dell’ex presidente Barack Obama. Altri due uomini si sono presentati con accuse di molestie sessuali contro la superstar dell’arte americana. Wiley ha respinto categoricamente le accuse, ma una petizione in circolazione invita le gallerie che lo rappresentano a fare luce sulla questione.
La testimonianza di Derrick Ingram, diffusa su Instagram, ha sconvolto l’opinione pubblica. L’attivista ha dichiarato di essere stato violentato da Wiley tre anni fa nel suo appartamento di Soho. Altri dettagli scioccanti emergono dalle dichiarazioni di Nathaniel Lloyd Richards, un cineasta, poeta e curatore britannico, che ha accusato Wiley di comportamenti inappropriati durante una cena nel 2019 nonostante le sue chiare richieste di rispetto.
La reazione del legale di Kehinde Wiley non si è fatta attendere, sostenendo che non ci sono prove a sostegno delle accuse mosse dai denuncianti. L’avvocato ha sottolineato che i presunti episodi contestati sono da considerarsi parte di incontri consensuali, respingendo le affermazioni come vendette nei confronti dell’artista. La complessa vicenda continua a suscitare scalpore e dibattiti sulla credibilità delle testimonianze in un’era in cui la diffusione di informazioni tramite i social media può influenzare pesantemente l’opinione pubblica.