La pallanuoto italiana piange la scomparsa di Sante Marsili, un campione indiscusso che ha lasciato un segno indelebile nella storia di questo sport. Con una carriera costellata di successi e un impegno continuo verso le nuove generazioni, Marsili ha rappresentato un simbolo per gli sportivi di Napoli e non solo.
Sante Marsili, nato a Napoli, ha dedicato la sua vita alla pallanuoto, conquistando importanti traguardi a livello mondiale. La sua carriera transita attraverso vari momenti salienti, tra cui la vittoria del campionato del mondo del 1978 a Berlino Ovest, evento che ha consacrato il Settebello nel panorama internazionale. Prima di quel successo, Marsili aveva già partecipato alle Olimpiadi di Montreal nel 1976, dove la Nazionale italiana ottenne una medaglia d’argento, e al campionato mondiale di Calì nel 1975, dove ha portato a casa un bronzo.
Ma il palmares di Marsili non si limita solo ai successi con la maglia della Nazionale. Con la Canottieri Napoli ha trionfato in campionato, aggiudicandosi uno Scudetto e una Coppa Italia. La sua carriera lo ha poi portato a Torino e Pescara, dove ha collezionato ulteriori successi. In particolare, a Pescara, oltre a ricevere il prestigioso trofeo della Coppa Italia, detiene anche una particolarità: ha giocato al fianco dei propri figli, Elios e Mario, un aspetto che evidenzia l’amore per questo sport e per la famiglia.
Dopo un impressionante percorso da atleta, Marsili non si è ritirato lontano dalle piscine. Ha continuato a contribuire allo sport come allenatore, assumendo il timone di squadre significative come Posillipo e Rari Nantes Napoli. In queste vesti, ha influenzato una nuova generazione di pallanuotisti, trasferendo non solo le tecniche di gioco, ma anche i valori di impegno e dedizione che lo hanno contraddistinto durante la sua carriera. Il suo approccio era improntato alla creazione di un forte spirito di squadra, elemento essenziale nel mondo della pallanuoto.
In queste squadre, ha seguito da vicino anche i suoi figli, che, proprio come lui, hanno abbracciato questa disciplina, dimostrando l’importanza dei legami familiari nello sport. La presenza di Marsili come mentore in queste realtà non è stata solo una fonte di ispirazione per i suoi allievi, ma ha anche dimostrato quanto la pallanuoto possa fungere da collante tra le generazioni.
La scomparsa di Sante Marsili ha suscitato una vasta impennata di commozione tra i suoi familiari e l’intero mondo sportivo. La Federnuoto ha espresso profonde condoglianze tramite una nota ufficiale, menzionando con affetto il fratello Mino, la moglie Olimpia e i figli Mario ed Elios. Questa sincera partecipazione al dolore della famiglia riflette quanto Marsili fosse amato e rispettato non solo come atleta, ma anche come persona.
Anche Sergio Colella, consigliere delegato a Sport della Città Metropolitana di Napoli, ha voluto esprimere un toccante omaggio. Le sue parole, considerate un tributo all’importanza che il campione ha avuto nel panorama sportivo napoletano e italiano, sottolineano il significato che Marsili ha rappresentato per il movimento sportivo e per i giovani, ai quali ha dedicato buona parte del suo impegno.
Nel 2016, la città di Napoli ha onorato il suo impegno per il mondo dello sport, conferendo a Marsili una targa e una medaglia per il suo contributo, sottolineando il suo amore per i giovani e l’importanza della formazione sportiva. Ricordato come uno dei più grandi pallanuotisti italiani di sempre, il suo percorso è segnato da partecipazioni prestigiose a eventi internazionali come le Olimpiadi di Monaco nel 1972 e di Mosca nel 1980, insieme a varie edizioni dei campionati mondiali ed europei.
In memoria di Sante Marsili rimarrà vivida l’immagine di un uomo dedito alla pallanuoto e alla crescita delle nuove generazioni, un esempio di sportività e passione per lo sport che continuerà a ispirare molti.