Adrian Paci, celebre artista albanese, ha presentato la sua nuova opera “Merging Bodies” al Museo Madre di Napoli, un video che mette in luce la fusione tra corpi umani e materia. Commissionato per celebrare il centenario della Laminazione Sottile di Caserta, il lavoro di Paci invita a riflettere sulla condizione dei lavoratori e sull’arte dell’erranza. La mostra si terrà dal 24 ottobre al 6 novembre e rappresenta una significativa combinazione tra astrazione e realismo, tracciando legami tra il mondo industriale e l’esperienza umana.
Nel video “Merging Bodies”, Paci utilizza alluminio che viene trasformato in sfoglie, creando una rappresentazione visiva della metamorfosi della materia e del corpo. L’artista ha filmato il processo di lavoro con una lentezza contemplativa, offrendo uno sguardo profondo e partecipativo. Attraverso la sua lente, Paci esplora la transizione dell’alluminio da elemento primordiale a materia trasformata, mettendo in risalto anche la pelle degli operai, i loro volti e le loro mani. Questo approccio permette di comprendere la fabbrica non solo come un luogo di produzione, ma anche come uno spazio di riflessione e umanità.
Paci si è recato più volte nella fabbrica a Caserta per un’interazione profonda con l’ambiente di lavoro, influenzando il suo approccio creativo. Il risultato è un video che funge da meditazione sulla fisicità del lavoro, dove il corpo e la materia si incontrano, dando vita a un dialogo tra l’umano e il meccanico. L’artista sottolinea che “la fabbrica è un grande corpo che lavora senza sosta”, evidenziando il contrasto tra la staticità della materia e la dinamicità del lavoro umano.
Adrian Paci si distanzia dalle etichette, rifiutando di definirsi un artista eclettico o impegnato nel senso tradizionale. La sua opera è caratterizzata da una profonda interazione tra diversi piani espressivi, mantenendo un nucleo tematico. L’artista si esprime attraverso molteplici mezzi – dal video all’installazione – e considera il concettualismo non come un confine ma come una fonte di ispirazione per un pensiero più profondo. La sua poetica cerca di fondere l’emotività con la critica sociale, evitando la trappola della retorica.
Paci sottolinea l’importanza di una visione empatica della materia; ogni pezzo che crea è carico di significato umano, e questo traspare nel dialogo visivo che instaura con lo spettatore. Anche se la sua arte affronta temi di grande rilevanza sociale, come l’erranza e la migrazione, nei suoi lavori si evidenzia la necessità di una linguistica visiva che non perda la sua intensità di fronte alla realtà. La sua famosa opera “Centro di permanenza temporanea”, ad esempio, affronta la condizione esistenziale dei migranti attraverso un linguaggio che supera la mera rappresentazione.
Un altro tema significativo nel lavoro di Paci è il rito e il suo ruolo nella consegna culturale. L’artista ha esplorato il concetto di lutto e cerimonie religiose, testimoniando come queste pratiche siano parte integrante della nostra società. La sua recente opera “Interregnum” illustra funerali di leader comunisti, dimostrando come il rito possa offrire uno spazio di riflessione, un modo per rielaborare esperienze collettive.
In “Merging Bodies”, Paci integra anche una colonna sonora peculiarmente concepita da Admir Shkurtaj, che si allontana dal dialogo verbale per concentrarsi sui suoni reali prodotti in fabbrica. Questa scelta rende l’opera ancora più immersiva, evocando le atmosfere e i rumori della produzione industriale. L’artista crede che la parola possa creare fraintendimenti, pertanto opta per una narrazione che favorisca un processo di contemplazione sensoriale piuttosto che una comunicazione verbale diretta.
Infine, parlando dell’arte urbana, Paci si rivela favorevole all’inserimento di opere pubbliche, a patto che siano concepite con una certa modestia. La sua posizione è chiara: l’arte, in contesti urbani, deve nascere da domande e dubbi piuttosto che dall’arroganza. L’artista promuove un’arte in grado di esprimere una dimensione oscillante, quasi timida, che non pretende di imporsi ma cerca di dialogare con lo spazio circostante.
L’approccio di Paci sottolinea come l’arte possa e debba affrontare tematiche di rilevanza sociale, ma sempre con la consapevolezza dei propri limiti e della propria responsabilità. In questo senso, la sua opera non si limita a rappresentare una realtà, ma invita il pubblico a vivere e rielaborare le esperienze condivise, portando alla luce il valore della contemplazione e della riflessione nel mondo contemporaneo.