Affrontando il Lecce: le difficoltà del Napoli in un attacco da rivedere

Nella gara contro il Lecce, il Napoli ha mostrato un attacco in difficoltà, evidenziando delle problematiche in un sistema di gioco che sembra aver messo in crisi i giocatori. L’incontro, tenutosi il 26 ottobre, ha evidenziato la necessità di una riflessione sulla composizione e l’efficacia dell’attacco partenopeo, in particolare per quanto riguarda le performance di Romelu Lukaku e dei suoi compagni di reparto.

L’analisi della prestazione di Lukaku

Romelu Lukaku è stato l’unico dei titolari ad affrontare la squadra salentina, ma la sua prestazione ha lasciato a desiderare. Nonostante la continuità mostrata nelle precedenti partite, come contro l’Empoli, l’attaccante belga è apparso estraneo al gioco, decisamente penalizzato dal nuovo modulo adottato, il 4-2-3-1. Questa formazione, introdotta da settembre, ha sostituito il più collaudato 3-4-2-1, ma la transizione non sembra essere stata fluida per Lukaku, il quale è spesso rimasto isolato.

Il ruolo di Lukaku, un tempo incisivo, pare oggi relegato a quello di “paracarro” in un sistema che non riesce ad esaltare le sue qualità. Le statistiche parlano chiaro: il Napoli ha mantenuto il possesso palla, ma non ha saputo pungere in fase offensiva. Lukaku si è ritrovato a ricevere palloni, ma senza la giusta reattività per sfruttarli, spesso risultando anticipato dai difensori avversari. Questa prestazione ha sollevato interrogativi sulle sue condizioni fisiche e sulla sua capacità di adattamento al nuovo schema tattico.

Le performance di Neres e Ngonge

Analizzando gli altri membri del tridente offensivo, sia Neres che Ngonge non hanno mostrato quel coinvolgimento e quella continuità di gioco sperati. Nella loro prima partita da titolari in campionato, entrambi i giocatori hanno alternato momenti di brillantezza a scelte decisamente discutibili. Ngonge, pur avendo potenziale, si è mostrato discontinuo, incapace di mantenere alta l’intensità del gioco. Neres, dal canto suo, ha funzionato a intermittenza, offrendo segnali di pericolosità ma senza mai concretizzare.

L’analisi della Gazzetta dello Sport ha evidenziato come l’andamento della gara abbia creato difficoltà nell’aggredire un Lecce ben sistemato in difesa. Il Napoli ha lottato per saltare l’uomo e creare situazioni di vantaggio, diventando così vulnerabile contro un blocco basso. Le scelte di Conte di rimpiazzare Neres e Ngonge con Politano e Kvara nella ripresa sono state dettate dalla necessità di generare maggiore incisività in attacco. L’entrata di Raspadori ha aggiunto dinamismo, ma resta da vedere come gestire questa situazione in futuro.

La visione strategica di Conte

Nonostante le difficoltà del suo tridente, il mister Antonio Conte può trarre qualche spunto positivo dalla serata. Il Napoli è riuscito a sbloccare la gara grazie a un angolo battuto da Politano, con Di Lorenzo che ha siglato il gol del vantaggio. Questo dimostra che, sebbene ci siano problematiche nell’espressione offensiva, la squadra riesce a costruire occasioni quando gioca con determinazione e comunione di intenti.

Nel contesto di tre sfide decisive contro squadre del calibro di Milan, Atalanta e Inter, la gestione della rosa diventa cruciale. L’allenatore dovrà valutare attentamente l’impiego dei giocatori per preservare freschezza e arricchire strategia e impostazione del gioco. In attesa di queste sfide, Conte avrà modo di riflettere su come ottimizzare la forza d’attacco, per rispondere alle aspettative e alle ambizioni di una stagione che si fa sempre più intensa. La vittoria contro il Lecce ha portato il Napoli a mantenere saldamente la testa della classifica, ma il percorso è solo all’inizio.

Published by
Redazione