Il dibattito su cosa riserverà il futuro per il leggendario stadio di San Siro è attualmente al centro dell’attenzione a Milano. Le due squadre di calcio, Milan e Inter, stanno collaborando per delineare un piano di fattibilità che prevede sia la riqualificazione dell’attuale impianto che potenziali alternative in caso di intoppi. Con la scadenza fissata per febbraio, diventa cruciale seguire i passi successivi per il “Meazza“, una struttura che rappresenta una parte fondamentale della vita sportiva milanese.
Secondo le indicazioni fornite dal sindaco Giuseppe Sala, l’Agenzia delle Entrate ha effettuato una valutazione sul valore del complesso sportivo di San Siro e dell’area circostante, fissandolo a 197 milioni di euro: 73 milioni per lo stadio e 124 milioni per le aree limitrofe. Questo calcolo ha dato un orientamento economico alla trattativa in corso, tuttavia, ci sono ancora molte incertezze sul futuro del progetto. Le due società calcistiche stanno discutendo la possibilità di una parziale demolizione e costruzione di una nuova arena, tuttavia, il processo di formalizzazione delle offerte è ancora in fase di sviluppo. La sfida principale sarà trovare un accordo che soddisfi sia le esigenze economiche delle società sia le preoccupazioni dei residenti.
Recentemente si è appreso che sono in corso dei carotaggi nel Parco dei Capitani, l’area verde adiacente a San Siro che potrebbe ospitare il nuovo stadio. Questi sopralluoghi sono parte integrante della preparazione del piano di fattibilità e sono essenziali per garantire che il terreno sia adatto per una nuova costruzione. L’accuratezza delle verifiche si rivela fondamentale per evitare problemi futuri, sia dal punto di vista tecnico che economico. È chiaro che le energie delle due società sono focalizzate su questa fase preliminare, considerando l’importanza di procedere con le dovute precauzioni per il successivo avanzamento dell’iniziativa.
Sebbene San Siro rappresenti la prima scelta per entrambe le società, esistono piani di riserva. In particolare, il Milan guarda con interesse al progetto di San Donato, dove è già stato stipulato un accordo di programma con le autorità locali e regionali. Allo stesso modo, se nel prosieguo ci fossero complicazioni, l’Inter non esiterebbe a considerare un ritorno sull’idea di Rozzano. A dicembre, il presidente del Milan, Paolo Scaroni, ha chiarito che la pianificazione di San Donato si configura come una valida opzione e nel bilancio recente è stata allocata una somma di 55 milioni per sostenere questa proposta. Con l’avvicinarsi dell’ottobre, data che segnerà i 70 anni dalla costruzione delle celebri rampe di San Siro, la situazione diventa sempre più critica, poichè scattando il vincolo della Soprintendenza sul secondo anello, qualsiasi modifica a San Siro potrebbe divenire impossibile. Questo fattore rende fondamentale che le due squadre gestiscano le possibilità in modo strategico, assicurandosi che almeno uno dei loro progetti possa procedere senza ostacoli.
La pianificazione di strutture sportive e il loro futuro sono tematiche che, insieme all’aspetto economico, coinvolgono profondamente la comunità. Mentre la città si prepara a vivere un’altra importante fase del suo sviluppo, la speranza è che si arrivi a una soluzione che onori la tradizione calcistica milanese, mantenendo al contempo l’attenzione sulla sostenibilità e il rispetto per le esigenze dei cittadini.