Aggressione a Secondigliano: si dimette il direttore sanitario, il sindacato chiede misure urgenti

Un episodio di violenza all’interno del carcere di Secondigliano ha portato alle dimissioni del direttore sanitario della struttura, un evento che riaccende il dibattito sulla sicurezza nei penitenziari italiani. L’aggressione subita dal dirigente ha sollevato preoccupazioni tra i sindacati e gli esperti del settore, evidenziando la necessità di interventi immediati per garantire la sicurezza di tutti gli operatori all’interno degli istituti penitenziari.

Il caso dell’aggressione

Circostanze dell’episodio

Circa un mese fa, il direttore sanitario del carcere di Secondigliano è stato vittima di un’aggressione da parte di un detenuto, un evento che ha avuto gravi ripercussioni sia a livello personale che professionale per il dirigente. Secondo quanto riferito dal legale del sanitario, l’aggressione è stata accompagnata da minacce e violenze, lasciando un segno profondo su chi era stato responsabile della salute dei detenuti.

In seguito a questo spiacevole episodio, il direttore ha scelto di rassegnare le dimissioni dall’incarico, decisione che evidenzia la gravità della situazione all’interno dell’istituto penitenziario. La scelta di dimettersi è stata fatta anche in segno di protesta per la mancanza di sicurezza e per le difficoltà nella gestione delle agenzie preposte alla vigilanza.

Azioni legali intraprese

Con l’assistenza del proprio avvocato, il dirigente sanitario ha presentato una denuncia presso la Procura, confermando così la sua intenzione di intraprendere azioni legali contro il sistema che ha permesso tale violenza. È stata richiesta anche, senza risultati, la scarcerazione del detenuto che ha aggredito il medico, ritenuto potenzialmente pericoloso per il personale sanitario e per altri detenuti.

Questo episodio dimostra come la situazione nelle carceri possa deteriorarsi rapidamente senza interventi adeguati. La denuncia presenta un campanello d’allarme per il sistema penitenziario campano e per le istituzioni che devono intervenire per garantire una maggiore sicurezza negli ambienti lavorativi.

La reazione del sindacato

Critiche alla direzione carceraria

Il sindacato Uspp ha espresso fermamente le proprie preoccupazioni sulla gestione delle carceri e sull’inaffidabilità dell’ambiente di lavoro in Campania. Il presidente Giuseppe Moretti e il segretario regionale Ciro Auricchio hanno sottolineato la confusione gestionale, che ha portato a una escalation di eventi critici e aggressioni all’interno delle carceri.

Secondo il sindacato, la situazione di vulnerabilità in cui si trovano i poliziotti e il personale sanitario mostra un fallimento da parte delle istituzioni nel proteggere chi opera in un contesto così delicato. L’inerzia nell’attuare misure di prevenzione e sicurezza è stata denunciata con forza, evidenziando l’esigenza urgente di un cambiamento nella governance delle strutture penitenziarie.

Solidarietà e richieste di cambiamento

Il sindacato non solo ha espresso solidarietà nei confronti del direttore sanitario dimissionario, ma ha anche chiesto che l’amministrazione politica prenda atto della situazione e avvii una verifica sull’operato del provveditore. La mancanza di applicazione delle circolari dipartimentali è stata menzionata come un errore serio che deve essere corretto, per garantire una maggiore sicurezza a tutti i dipendenti.

È evidente che la situazione richiede un approccio sistemico e interventi pratici, con l’installazione di dispositivi di sicurezza, come inibitori di segnale per i cellulari, che rappresentano un serio problema nelle carceri, come indicato dal procuratore Nicolla Gratteri. Una risposta tempestiva alle problematiche sollevate potrebbe contribuire significativamente a migliorare la condizioni di lavoro e di vita nelle carceri italiane.

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Redazione