Aggressione e molestie: insegnante di Castellammare arrestata dopo violenze su minori

La vicenda che ha scosso la comunità di Castellammare di Stabia continua a far discutere. Con l’arresto di una docente di sostegno di 40 anni, accusata di aver molestato sessualmente alcuni suoi alunni, emergono dettagli inquietanti su una situazione di abuso e violenza. La docente è stata presa in custodia da una misura emessa dal gip, dopo un’aggressione avvenuta a novembre da parte di un gruppo di genitori. Più di trenta mamme si unì per farsi giustizia, mentre si indaga ora su come la professionista sia riuscita a mantenere la sua posizione nonostante le accuse gravi.

Il contesto dell’aggressione e l’arresto

Il 14 novembre, la situazione è sfuggita al controllo quando un gruppo di genitori ha dato vita ad un’aggressione fisica nei confronti dell’insegnante, in segno di protesta per le presunte molestie. Il padre della docente è intervenuto durante l’aggressione, tentando di difenderla da un gruppo di madri infuriate, tutte residenti nel quartiere Scanzano, noto per essere un’area difficile.

Secondo le ricostruzioni, i maltrattamenti e le violenze subite da alcuni alunni sono stati denunciati dai genitori, dopo che i propri figli hanno rivelato episodi di abusi. Queste rivelazioni sono state supportate da prove concrete, tra cui messaggi scambiati tra alunni e docente su piattaforme di messaggistica come WhatsApp, oltre a chat su Instagram all’interno di un gruppo denominato “La Saletta”. In questa stanza, spesso durante le ore di lezione, la docente avrebbe mostrato contenuti di natura pornografica e condotto conversazioni inappropriate.

L’inchiesta e le prove raccolte

A seguito dell’aggressione e delle successive denunce, la scuola è diventata oggetto di un’indagine serrata da parte delle autorità competenti. Il procuratore Nunzio Fragliasso ha chiesto chiarimenti riguardanti l’affidamento di numerosi alunni alla docente, a fronte delle accuse mosse contro di lei.

I sette alunni coinvolti, di cui quattro maschi e tre femmine, sono stati ascoltati in forma protetta dagli inquirenti. Durante l’indagine, sono stati analizzati file audio estratti dai telefoni degli alunni e della docente. Risultati inquietanti emergono dai 32 file audio acquisiti, in cui si sentono le intimidazioni dell’insegnante nei confronti dei ragazzi. La docente minacciava di bocciarli o di far incarcerare i loro genitori, sfruttando la sua posizione di potere per costringerli a mantenere il silenzio. Tali comportamenti hanno rivelato un quadro preoccupante che ha alimentato le indagini.

Le reazioni della comunità e delle autorità

Le reazioni alla notizia dell’arresto non si sono fatte attendere. Il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Vicinanza, ha espresso la sua preoccupazione per quanto accaduto, sottolineando come i fatti abbiano profondamente ferito l’intera comunità. Il clima di sfiducia e paura si è diffuso tra i genitori degli alunni, portando ad una richiesta di maggiore sicurezza all’interno delle scuole.

Anche il parlamentare Francesco Emilio Borrelli ha criticato l’operato delle autorità scolastiche, sottolineando che nel caso delle molestie esistono documentazioni video che colpiscono la credibilità dei vertici scolastici. Ha esortato le autorità a fare luce su eventuali responsabilità da parte di chi gestisce l’istituto, suggerendo di coinvolgere anche il Ministro dell’Istruzione per trattare un caso così delicato e grave.

La situazione continua a evolversi, mentre le indagini vanno avanti. La comunità attende con ansia risposte e un serio intervento che possa garantire la sicurezza dei minori nelle scuole. La vicenda sarà seguita da vicino sia dalle autorità, sia dai cittadini che chiedono giustizia e un ambiente educativo sano per i propri figli.

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Redazione