Tensioni e preoccupazioni nella comunità di Scanzano, frazione di Castellammare di Stabia, a seguito di un’aggressione avvenuta all’interno di un istituto scolastico. Le voci di presunti abusi sessuali da parte di un’insegnante di sostegno hanno provocato un acceso dibattito tra i genitori e sollevato interrogativi sui fattori di sicurezza in ambito educativo. La situazione ha portato a una vigilanza straordinaria da parte delle forze dell’ordine, mentre le indagini proseguono senza riscontri definitivi.
Giovedì scorso, la scuola Salvati, parte dell’istituto comprensivo Panzini, è stata teatro di un’aggressione choc. Un gruppo di circa trenta persone ha fatto irruzione nella struttura con l’intento di linciarla, lasciando la docente di sostegno in gravi condizioni e necessitante di cure ospedaliere a causa di un trauma cranico. L’episodio ha scatenato una forte reazione tra i genitori, spingendo alcuni di loro a sostenere pubblicamente che ci siano messaggi vocali e chat sui presunti abusi da parte dell’insegnante nei confronti di alcuni bambini.
Nonostante queste affermazioni, al momento non sono mai state presentate prove tangibili ai carabinieri, impegnati a fare luce sulla dinamica dei fatti. La situazione sembra aver creato un clima di paura tra i bambini, molti dei quali, secondo quanto riportato da alcune mamme, avrebbero scelto di non andare a scuola, influenzati dalle notizie diffuse dai media.
A seguito della violenza verificatasi all’interno della scuola, le autorità locali hanno potenziato la sorveglianza. Al momento della riapertura della scuola, gli agenti dei carabinieri hanno presidiato l’area per garantire la sicurezza di studenti e personale. La situazione è delicata e ancora tesa, tenendo conto della recente aggressione e delle voci di molestie. La docente coinvolta nell’incidente non era presente al ritorno a scuola, segno del grave impatto che questa vicenda ha avuto anche sul corpo docente.
Le mamme, nel tentativo di far sentire la loro voce e la loro preoccupazione, hanno organizzato una manifestazione di sostegno con striscioni espressivi, fortemente critici nei riguardi della gestione della situazione. Frasi come “Tutela per i nostri figli” e “Solidarietà alle mamme” hanno risuonato nel silenzio pesante dell’atrio scolastico.
Le indagini sono sotto la supervisione della Procura di Torre Annunziata, che ha incaricato i carabinieri di analizzare i dettagli del raid e verificare le accuse di molestie. I risultati per il momento non hanno confermato le affermazioni delle mamme riguardo a presunti abusi. Ciò che è emerso è che le relazioni tra l’insegnante e gli studenti erano contestate da tempo. Il conflitto è aumentato dopo che la docente aveva segnalato un ragazzo per comportamento scorretto all’interno della scuola.
A rendere la situazione più complessa è la diffusione di un post su Facebook attribuito alle “mamme di Scanzano”. Inizialmente virale, il messaggio conteneva riferimenti a possibili abusi, generando confusione tra genitori e comunità. Tuttavia, il post è ora stato rimosso, lasciando interrogativi sulla serietà delle affermazioni fatte. Il suo contenuto vago ha suscitato sospetti che le notizie potessero essere il risultato di dicerie infondate e non confermate.
La vicenda, dunque, getta nuova luce sulle fragilità del sistema scolastico e sulle relazioni tra educatori, genitori e alunni, una questione che richiede attenzione e chiarezza per garantire un ambiente sicuro e protetto per tutti gli studenti.