Aggressione nel carcere di Ariano Irpino: un detenuto ferisce agenti e medico

Un recente episodio di violenza ha scosso il carcere di Ariano Irpino, situato in provincia di Avellino, dove un detenuto con problemi psichiatrici ha aggredito due agenti penitenziari e un medico. Questo incidente si inserisce in un contesto allarmante di aggressioni che si verificano nei penitenziari campani, creando preoccupazione tra gli operatori del settore e i sindacati di categoria.

L’aggressione e le conseguenze

L’episodio è avvenuto all’interno dell’ufficio di uno psichiatra, durante un colloquio terapeutico. All’improvviso, il detenuto ha iniziato a danneggiare gli arredi della stanza, scatenando un attacco violento nei confronti del personale presente. Le operazioni di emergenza sono state gestite dagli agenti di polizia penitenziaria in servizio, che hanno agito rapidamente riuscendo a contenere la situazione. Tuttavia, nel corso della colluttazione, sia i due agenti che il medico sono rimasti feriti.

Successivamente, il detenuto è stato portato presso un ospedale per le cure necessarie, ma una volta rientrato in carcere ha tentato di suicidarsi, cercando di impiccarsi dentro la sua cella. Questo tentativo di autoeliminazione ha sollevato ulteriori preoccupazioni riguardo alla salute mentale dei detenuti e alla gestione delle persone con problemi psichiatrici all’interno del sistema carcerario.

Una spirale di violenza nelle carceri campane

Purtroppo, non si tratta di un caso isolato. Solo 24 ore prima, nel carcere di Bellizzi Irpino, si era verificato un altro episodio grave: due agenti della penitenziaria sono stati sequestrati, aggrediti e derubati delle chiavi delle celle. Questo grave atto di violenza ha portato a un dispiegamento straordinario di forze dell’ordine, con polizia e carabinieri che hanno collaborato per ripristinare la calma all’interno dell’istituto penitenziario. Il bilancio di quell’incidente ha visto non solo i due agenti vittime di violenze, ma anche un detenuto che ha subito ferite gravi, tra cui la perdita di un lobo dell’orecchio e un braccio rotto, provocate da altri carcerati.

Reazioni sindacali e richieste di intervento

L’episodio di Ariano Irpino ha sollevato l’allerta tra i rappresentanti sindacali, in particolare Stefano Sorice, coordinatore della Uilpa Penitenziaria, che ha denunciato la drammaticità della situazione. “Le aggressioni frequenti all’interno delle carceri mettono a rischio non solo la sicurezza degli agenti e del personale medico, ma anche quella degli stessi detenuti,” evidenziando una mancanza di risorse e di un piano di sicurezza adeguato per affrontare la crescente violenza nelle carceri.

Le autorità competenti dovranno rispondere prontamente a queste emergenze, rafforzando le misure di protezione per il personale e implementando programmi di riabilitazione efficaci per i detenuti con problematiche psichiatriche. La situazione richiede un’attenzione immediata per garantire la sicurezza di tutti gli attori coinvolti nel sistema penitenziario.

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Valerio Bottini