In un episodio che ha scosso la comunità di Napoli, la sottotenente Anna Vitale, vicecomandante della polizia municipale di Fuorigrotta, è stata ferita alla testa mentre cercava di impedire l’innesco di un falò in strada. La tradizione del “cippo di Sant’Antonio“, solitamente un momento di festa, si è purtroppo trasformata in un atto di violenza. L’incidente, avvenuto la notte tra il 17 e il 18 gennaio, ha evidenziato i rischi che affrontano quotidianamente le forze dell’ordine nella loro missione di garantire sicurezza e ordine pubblico.
Il brutto episodio in via Campegna
Il tragico evento si è svolto in via Campegna, dove Anna Vitale è stata chiamata per sostenere i colleghi della polizia locale. La scena si è presentata complessa, con quasi settanta giovani pronti a dare vita a un falò illegale. Questo fuoco, legato alla tradizione dell’agnosticismo religioso, è spesso celebrato in modo inappropriato, creando situazioni pericolose per la sicurezza pubblica. Durante l’intervento, qualcuno ha lanciato sassi contro gli agenti, colpendo la sottotenente Vitale, che si trovava di spalle. I testimoni hanno confermato che la ferita è stata seria: “Anna ha perso molto sangue, ma è rimasta cosciente, seppur scossa.”
Trasportata d’urgenza all’ospedale San Paolo, i medici hanno diagnosticato un trauma cranico e una ferita lacero-contusa, trattata con sei punti di sutura. I medici hanno indicato una prognosi di quindici giorni. La rapidità dell’intervento ospedaliero ha consentito ai medici di stabilizzarla, ma il brutto colpo ha lasciato un segno sia sul piano fisico che emotivo.
La reazione delle autorità e della comunità
Il comandante della polizia municipale di Fuorigrotta, Ciro Esposito, ha espresso la sua ammirazione per la determinazione della collega, la quale ha immediatamente espresso desiderio di tornare in servizio. Esposito ha evidenziato la necessità di affrontare situazioni di emergenza e ha sottolineato che l’intervento di Vitale era motivato dal voler garantire la sicurezza dei cittadini. Ha inoltre fatto notare il rischio intrinseco al lavoro degli agenti di polizia, non solo a Napoli, ma in tutte le città italiane.
Numerosi messaggi di solidarietà sono giunti a supporto della sottotenente. La presidente del Consiglio comunale di Napoli, Enza Amato, ha espresso fermezza condannando l’episodio di violenza, sottolineando che Vitale stava semplicemente cercando di mantenere l’ordine e di tutelare la comunità. Ha descritto i fatti come “un attacco diretto a chi lavora per la sicurezza e l’incolumità pubblica.”
La crescente preoccupazione per la violenza giovanile
L’aggressione a Vitale ha sollevato anche interrogativi più ampi sulla deriva violenta che si sta manifestando tra i giovani. Francesco Emilio Borrelli, deputato di Alleanza Verdi Sinistra, ha parlato di un’emergente cultura della violenza, sostenendo che si tratta di una realtà sempre più preoccupante. Secondo lui, questi atti, che possono sembrare isolati, rappresentano un fenomeno crescente di “baby criminalità” che mette a repentaglio la sicurezza pubblica e l’integrità delle forze dell’ordine.
Nella stessa occasione, anche il coordinamento di Fratelli d’Italia Grande città di Napoli ha preso posizione, chiedendo che i responsabili di tali aggressioni vengano identificati e giudicati. L’episodio ha stimolato un intenso dibattito pubblico sulla protezione degli agenti di polizia e sulla necessità di un approccio più incisivo nei confronti della violenza giovanile.
Un’altra aggressione contro la polizia
Nonostante la gravità dell’incidente che ha coinvolto la sottotenente Vitale, un altro episodio di violenza ha avuto luogo ad Arzano, dove il comandante della polizia municipale Biagio Chiariello è stato aggredito da un uomo con un passato criminale. Quest’ultimo, fermato mentre guidava un’auto rubata, ha reagito con violenza, minacciando gli agenti e promettendo di chiamare i suoi “amici” per vendicarsi. Interventi tempestivi della polizia hanno evitato che la situazione degenerasse ulteriormente.
Il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha espresso la sua solidarietà agli agenti coinvolti, auspicando un rafforzamento della sicurezza e un maggior supporto per chi quotidianamente affronta situazioni di pericolo. La crescente aggressione agli agenti di polizia evidenzia la necessità urgente di misure più incisive per garantire la sicurezza di chi lavora per la nostra protezione.