Il trasporto pubblico locale nella regione Campania affronta un’onda crescente di violenza nei confronti del personale, mettendo in evidenza una crisi nella sicurezza del settore. Recentemente, un episodio di aggressione ha coinvolto un capotreno e un macchinista dell’EAV, aggrediti mentre erano in servizio sulla tratta Napoli – Sorrento. Questo incidente riaccende un dibattito già acceso sulla necessità di misure di sicurezza più efficaci per proteggere non solo i lavoratori, ma anche gli utenti del servizio.
I fatti risalgono a ieri, nei pressi della fermata di Villa Regina, dove i due dipendenti della EAV sono stati affrontati da un gruppo di individui che, dopo averli insultati, hanno aggredito fisicamente i lavoratori con calci e pugni. L’aggressione ha portato entrambi a subire diverse contusioni, con un referto medico che attesta più giorni di prognosi. L’episodio non è un caso isolato; rappresenta piuttosto una tendenza preoccupante nel settore del trasporto pubblico, dove gli attacchi al personale di front line stanno diventando sempre più frequenti e virulenti.
Questo tipo di violenza non è solo un attacco fisico, ma tiene in scacco le organizzazioni e le istituzioni che devono garantire la sicurezza lavorativa. La paura di aggredire nuovi dipendenti o di perdere quelli attuali rende sempre più difficile per le aziende del settore trovare personale. Un clima di insicurezza contribuisce anche ad abbassare gli standard di servizio, con potenziali ripercussioni negative per gli utenti.
Enzo Pinto, rappresentante dell’USB Lavoro, ha denunciato l’accaduto e sottolineato la necessità di un incremento dei controlli. Secondo Pinto, il silenzio e l’indifferenza delle autorità nei confronti di situazioni come questa sono inaccettabili e rischiano di normalizzare la violenza nel trasporto pubblico. Questo ha spinto il sindacato a dichiarare uno sciopero di 4 ore, programmato per il 23 ottobre, come risposta immediata a tali eventi violenti.
L’azione di protesta è vista come un modo per attirare l’attenzione sulla grave crisi della sicurezza e sul malessere che permea il settore del trasporto pubblico. Le agitazioni sono comunque solo un passo in una serie di iniziative che seguiranno nei prossimi giorni, sottolineando una crescente frustrazione e insoddisfazione tra i lavoratori.
L’aumento delle aggressioni al personale di trasporto pubblico suscita preoccupazioni non solo per la sicurezza dei lavoratori, ma anche per l’efficienza complessiva del servizio al cittadino. Le aziende di trasporto si trovano a fronteggiare un doppio problema: garantire la sicurezza del personale e attrarre nuovi lavoratori in un contesto di crescente violenza.
In questo scenario difficile, diventa fondamentale per le istituzioni adottare misure preventive che includano l’adeguamento delle politiche di sicurezza e l’implementazione di programmi di formazione per il personale, volti a gestire situazioni di conflitto e aggressività. La fiducia del pubblico nel sistema di trasporto pubblico locale è a rischio, e per farvi fronte è essenziale un impegno collettivo da parte delle aziende, dei sindacati e delle autorità competenti. La speranza è che eventi tragici come questo possano fungere da campanello d’allarme e stimolare azioni decisionali significative e tempestive.
Dopo l’episodio di violenza avvenuto, la questione della sicurezza nel trasporto pubblico locale diventa sempre più urgente, con una necessità di azioni comuni che possano realmente fare la differenza.