Alessandro Buongiorno, giovane calciatore con un solido background accademico e una carriera in ascesa nel mondo del calcio, ha recentemente condiviso la sua emozionante esperienza in un’intervista. Il suo percorso si sviluppa tra studio e sport, rivelando come questi due aspetti possano coexistere e contribuire al suo successo, sia sul campo che nella vita. L’ex difensore del Torino, ora al NAPOLI, ha toccato temi importanti parlando del suo amore per il calcio e delle sue aspirazioni, compresi i traguardi raggiunti nella Nazionale Italiana.
l’inizio della passione per il calcio
un’innata predisposizione al gioco
Alessandro Buongiorno ha iniziato a giocare a calcio all’età di sei anni. Tuttavia, il suo cammino verso la professione non è stato privo di ostacoli. Secondo il giovane talento, la sua prima esperienza si svolse tra i pali, ma l’interesse materno per la sua salute lo costrinse a lasciare la porta per la difesa. Da quel momento, Buongiorno non ha più smesso di giocare in quella posizione.
La passione per il calcio è stata alimentata fin dalla tenera età, quando collezionava figurine. Racconta: “Quando ho trovato la mia figurina e l’ho attaccata, è stata una bellissima emozione.” Questo aneddoto rivela la fascinazione che nutre nei confronti dei giocatori professionisti, che per lui rappresentavano veri e propri eroi. Grazie al duro lavoro e alla perseveranza, è riuscito a trasformare una semplice passione in una carriera.
l’importanza degli studi
Oltre al calcio, Buongiorno ha sempre dato grande importanza allo studio. Laureato in Economia Aziendale, il calciatore attribuisce il suo successo in campo anche all’istruzione ricevuta. Questa combinazione di sport e studio lo ha aiutato a sviluppare una veloce capacità di pensiero, fondamentale durante le partite. “Al liceo a volte studiavo fino alle tre di notte e la mattina arrivavo mezz’ora prima a scuola per farmi interrogare,” racconta.
La sua formazione in Management dello Sport ha ulteriormente affinato le sue abilità. Buongiorno sottolinea quanto sia riuscito a percepire la differenza nelle sue prestazioni in campo nei momenti in cui ha dedicato tempo allo studio, rispetto a quelli in cui ha trascurato l’aspetto accademico.
un percorso in ascesa nel mondo del calcio
il trasferimento al napoli e il ruolo nella nazionale
Dopo una brillante esperienza con il TORINO, Buongiorno ha fatto il salto al NAPOLI, dove è riuscito a ritagliarsi un ruolo di prima fascia sotto la guida di mister Antonio Conte. La sua evoluzione non si è limitata al club; il giovane calciatore ha anche fatto il suo ingresso nella Nazionale Italiana. Contribuendo a due successi in Nations League a settembre, Buongiorno ha dimostrato di poter essere un valore aggiunto sia in campo nazionale che internazionale.
L’emozione di indossare la maglia azzurra è indimenticabile per lui: “Rappresentare la maglia azzurra è un onere e un onore. Da bambino guardavo la Nazionale sperando nel profondo del mio cuore di arrivarci a giocare un giorno.” La chiamata per scendere in campo è arrivata anche in un momento particolare: “Mi trovavo in vacanza in Spagna. Il giorno prima di ricevere la convocazione ho fatto uno scherzo ai miei amici dicendo che mi avevano convocato.” Alla fine, il sogno si è avverato.
il rapporto con gli allenatori
Attualmente, il giovane calciatore mantiene un ottimo rapporto con il suo allenatore Luciano Spalletti, che lui considera una figura fondamentale per la sua crescita: “Con il mister ho un bellissimo rapporto, ci sentiamo spesso anche al telefono.” Buongiorno sottolinea come Spalletti non solo lo aiuti a migliorare dal punto di vista tecnico, ma anche a sviluppare competenze umane che si rivelano essenziali nella carriera di un atleta. Anche se durante l’Europeo non ha avuto l’opportunità di scendere in campo, la sua esperienza con la Nazionale è stata comunque preziosa.
Il giovane difensore continua a lavorare duro, con l’intento di trasformare le sue ambizioni in realtà, mantenendo vivo il sogno di una carriera che non ha ancora esaurito il suo potenziale.