Alessandro Michele, attuale direttore creativo della maison Valentino, ha condiviso il suo pensiero sull’eredità di uno dei più iconici stilisti della moda contemporanea. Durante il secondo evento di Vogue Forces of Fashion, svoltosi presso l’ex Mattatoio, il designer ha rivelato come la sua esperienza lavorativa sia profondamente influenzata dall’atelier di Valentino Garavani. Michele ha parlato di come la cultura e la storia di questo luogo continuino a vivere all’interno delle creazioni, lasciando un segno indelebile sulla sua visione artistica e personale.
L’eredità di Valentino: un atelier che vive
Il patrimonio creativo di Valentino Garavani è palpabile all’interno dell’atelier, un luogo descritto da Michele come “mitologico”. L’attuale direttore creativo ha espresso la sua gratitudine per l’eredità lasciata da Valentino, sottolineando come ogni elemento presente nel suo atelier racconti una storia. Michele ha affermato di sentire un forte senso di co-direzione, come se il maestro fosse ancora presente, influenzando le scelte e le lavorazioni quotidiane. “Se domando a qualche artigiano il motivo di un determinato lavoro, spesso ricevo la risposta: ‘non lo so, ma lo uso perché così mi ha detto lui'”, ha spiegato Michele, evidenziando il legame intergenerazionale che permea il luogo.
Questo approccio alla moda riflette una filosofia che celebra la continuità e la tradizione, ma con uno sguardo proiettato verso il futuro. Michele desidera che l’atelier continui a rappresentare l’essenza della maison, mantenendo vivo il dialogo tra passato e presente. La sua aspirazione è che, rimanendo in Valentino, l’essenza della maison rimanga anche in lui, creando un mix di storicità e innovazione.
Parigi: un’ispirazione irresistibile
Nell’intervista moderata da Francesca Ragazzi di Vogue Italia, Michele ha descritto la sua esperienza di lavoro a Parigi come “bellissima” e “irresistibile”. Considera la città una fonte inesauribile di ispirazione, che lo ha affascinato sin dal primo momento. “Da Valentino e Giammetti ho trovato un atelier che è parte della storia della moda”, ha dichiarato il designer, indicando come Parigi rappresenti per lui una scoperta continua. Michele ha sottolineato il fascino della città, osservando il cielo autunnale e la bellezza delle piazze, elementi che arricchiscono la sua visione creativa.
Questa atmosfera parigina ha influenzato profondamente la sua prima collezione sfilata a Parigi, Pavillon des Folies. Michele ha voluto rendere omaggio alla vita attraverso la moda, trasformando ogni abito in un pezzo che celebra la vitalità e l’estetica. “L’arrivo in Valentino a marzo mi ha permesso di esplorare l’archivio e comprendere l’importanza delle storie intrappolate negli abiti”, ha affermato, evidenziando come ogni dettaglio, dai ricami ai plissè, racconti una narrazione più ampia. L’intento era quello di trasformare la frivolità in un’esperienza quasi sacra, un “canto religioso” che riflette la bellezza dell’esistenza.
Un pubblico di aspiranti stilisti
L’evento Vogue Forces of Fashion ha attirato un folto pubblico, composto in gran parte da studenti di scuole e accademie di moda di Roma. La presenza di figure significative come Giancarlo Giammetti e Daniela Giardina ha ulteriormente arricchito il dibattito, dimostrando l’impatto di Valentino e Michele sulla moda contemporanea. Questo incontro ha offerto ai partecipanti l’opportunità di ascoltare direttamente dall’interno dell’industria come la storia e la creatività possano intersecarsi per dare vita a nuove visioni.
Michele ha esortato i giovani creativi ad abbracciare l’eredità della moda, ma anche a cercare un proprio percorso distintivo. La sua esperienza rappresenta un esempio di come l’influenza del passato possa guidare l’innovazione e la crescita personale. L’incontro ha evidenziato l’importanza di continui scambi culturali e professionali in un settore in continua evoluzione, sottolineando il valore della tradizione nell’affrontare le sfide modali del presente e del futuro.