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Alessia Pifferi: l'udienza d'appello per la madre condannata per l'omicidio della figlia di 18 mesi - Ilvaporetto.com
L’udienza d’appello per Alessia Pifferi si svolge in un giorno particolarmente tragico: oggi, 29 gennaio, la sua figlia Diana avrebbe compiuto 4 anni. La donna, già condannata all’ergastolo in primo grado per omicidio volontario aggravato, si presenta di fronte alla Corte d’Assise d’Appello di Milano in uno dei casi giudiziari più seguiti e discussi degli ultimi tempi. La vicenda ha suscitato indignazione e dolore in tutto il paese, con ripercussioni emotive forti e diffuse. Per l’occasione, l’aula è stata tenuta sotto un rigido controllo mediatico, con il divieto di riprese video, per evitare un’ulteriore esposizione a una vicenda che ha coinvolto una vita spezzata.
Il caso da giudicare
La storia tragica di Alessia Pifferi affonda le radici in un pomeriggio del 14 luglio 2022. La madre aveva lasciato la figlia di 18 mesi da sola per un lungo weekend con il suo compagno. Abbandonando la piccola, la donna le aveva lasciato solo due biberon di latte e due bottigliette d’acqua, un gesto che non evidenzia alcuna cura materna in una situazione di emergenza. Quando tornò, trovò la bambina priva di vita nel lettino da campeggio, segno di un “quadro di disidratazione spiccato”, come certificato dall’autopsia. La morte di Diana ha suscitato una forte onda di choc e orrore tra la comunità, che si è sentita profondamente colpita da un simile atto di abbandono.
Le indagini hanno messo in luce comportamenti trascuranti e bugie raccontate dalla Pifferi ai suoi familiari, alimentando l’idea di un abbandono totale delle responsabilità materne. La sentenza emessa il 13 maggio scorso ha messo in evidenza che la donna agì con “futile ed egoistico movente” nel tentativo di vivere momenti di libertà personale, a discapito del bene primario della figlia. Questo contesto ha portato i giudici a negare ogni attenuante, descrivendo un quadro in cui la madre sembrava consapevole del male che stava causando.
La battaglia legale continua
Alessia Pifferi, in attesa di una nuova valutazione psichiatrica chiesta dalla sua difesa, cui è stata affidata l’avvocata Alessia Pontenani, ha visto respingere dall’udienza precedente l’idea di un’interdizione totale alla sua capacità di intendere e di volere. Gli esperti, infatti, avevano già valutato la donna come pienamente capace di intendere e di volere, e le probabili argomentazioni difensive sembrano avere poca speranza di suscitare una modifica della pena. La pubblica accusa, rappresentata dall’avvocato generale Lucilla Tontodonati, si prepara a rinnovare la richiesta di conferma della sentenza emessa in primo grado.
Questo aggiornamento giuridico potrebbe chiudere rapidamente il caso, e non è da escludere che la sentenza finale venga comunicata già nella giornata di oggi. Le emotività intense che circondano il caso di Alessia Pifferi sono innegabili e dimostrano la complessità delle relazioni familiari e le sfide che molti affrontano quotidianamente. Il pubblico attende con ansia gli sviluppi del processo, riflettendo sull’assurdità di una situazione che ha portato a una tale tragedia e che solleva interrogativi profondi sulla responsabilità genitoriale e sull’importanza della vita.