Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione Univerde e docente di turismo presso le Università Federico II di Napoli, Milano Bicocca e Roma Tor Vergata, sta portando avanti un’iniziativa significativa per promuovere un modello di turismo che unisce sostenibilità ed innovazione tecnologica. In un momento in cui Napoli registra un significativo aumento di presenze turistiche, Pecoraro Scanio trae spunto da questa crescita per lanciare la sua visione di un “turismo ecodigital“, un concetto che mira a preservare l’identità e la qualità dei luoghi, attraverso un utilizzo intelligente delle tecnologie digitali.
L’aumento esponenziale dei flussi turistici, soprattutto per quanto concerne i gruppi, porta con sé la necessità di rivedere le strategie di gestione turistica. Pecoraro Scanio sottolinea come sia fondamentale fornire maggiori poteri ai comuni per il controllo della massa turistica, per evitare il fenomeno dell’overtourism. Questo fenomeno, non solo compromette la qualità dell’esperienza per il visitatore, ma ha anche implicazioni profonde per la vivibilità dei centri storici, i quali rischiano di trasformarsi in meri parchi tematici privi di autenticità.
I comuni, dunque, dovrebbero dotarsi di strumenti più efficaci per monitorare e gestire i flussi di turismo, privilegiando un approccio che promuova un’equilibrata interazione tra turisti e residenti. Pecoraro Scanio evidenzia che un turismo eccessivo può causare il degrado dei luoghi, minacciando l’integrità delle tradizioni locali e espellendo i cittadini dalle loro abitazioni o dalle loro attività, a favore di un’offerta commerciale a basso costo e scarsamente rappresentativa del territorio. La nascita di friggitorie e negozi di souvenir a basso costo provenienti da paesi come la Cina rischia di omologare l’offerta turistica, privando le città della loro essenza.
L’era digitale offre opportunità senza precedenti per monitorare e orchestrare il turismo in modo più responsabile. Pecoraro Scanio fa riferimento a come, oggi più che mai, le tecnologie digitali possano essere utilizzate per indirizzare i flussi verso destinazioni meno affollate, preservando i patrimoni culturali e ambientali. Questo approccio non solo garantirebbe un’esperienza turistica più sostenibile, ma potrebbe anche risultare vantaggioso per i residenti, migliorando così la loro qualità della vita.
Attraverso applicazioni e sistemi di gestione intelligenti, i comuni possono raccogliere dati sui visitatori, comprendere le loro esigenze e comportamenti, e promuovere pacchetti turistici che rispettino le caratteristiche locali. Ciò consente ai turisti di vivere esperienze autentiche, basate sulla storia e le tradizioni degli abitanti, piuttosto che su offerte commerciali standardizzate. Pecoraro Scanio sottolinea la necessità di una transizione ecodigital, per garantire che il turismo porti beneficio alle comunità locali e non le espella, anzi, che contribuisca a riqualificare le aree degradate.
Il turismo ecodigital proposto da Pecoraro Scanio non deve essere solo un modo per sfruttare il potenziale tecnologico, ma deve anche rispettare e valorizzare il ricco patrimonio culturale locale. Napoli, con la sua storia millenaria e le sue tradizioni uniche, rappresenta un caso emblematico di come il turismo possa e debba interagire profondamente con la cultura. L’innovazione deve andare di pari passo con la conservazione delle tradizioni locali, affinché l’offerta turistica possa essere non solo sostenibile, ma anche arricchente per tutti.
La sfida del turismo moderno è quella di equilibrare desideri commerciali e esigenze culturali. Pecoraro Scanio, lanciando il suo appello da Napoli, invita a riflettere su come ogni intervento turistico dovrebbe partire dalla valorizzazione delle specificità locali, promuovendo il dialogo tra turisti e residenti. Solo così è possibile costruire un turismo che non risulti invasivo, ma che al contrario diventi un alleato delle comunità, contribuendo al loro sviluppo economico e sociale.
Il messaggio di Pecoraro Scanio è quindi chiaro: per garantire un futuro al turismo, è necessario puntare su un approccio ecologico e innovativo che sappia integrare tecnologia e tradizione, al fine di preservare la bellezza e l’autenticità dei luoghi.