Alfredo Trentalange, ex presidente dell’Associazione Italiana Arbitri , si prepara a tornare alla guida dell’organizzazione con un programma elettorale audace e innovativo. Intervistato da Tele Club Italia, ha delineato i punti salienti della sua visione per il futuro del mondo arbitrale, con un particolare focus sul miglioramento delle dinamiche interne e sull’incremento della trasparenza nei processi decisionali.
Alfredo Trentalange ha ricoperto il ruolo di presidente dell’AIA per 20 mesi, un periodo in cui ha avviato importanti riforme che, secondo lui, potrebbero rivoluzionare il modo di operare degli arbitri in Italia. Durante la sua gestione, ha dato vita a un programma innovativo che ha dato impulso al doppio tesseramento, una misura che consente agli arbitri di continuare a praticare il calcio e viceversa. Questa iniziativa è stata concepita per avvicinare le figure arbitrali e calcistiche, con l’obiettivo di arricchire il bagaglio esperienziale di entrambi i ruoli. Trentalange sottolinea come il background calcistico degli arbitri possa migliorare notevolmente la loro comprensione delle dinamiche di gioco e delle nuove sfide che emergono all’interno del campo.
Uno dei pilastri del programma di Trentalange è la promozione di una maggiore trasparenza nelle operazioni dell’associazione e nelle valutazioni degli arbitri. Ha ideato un sistema in cui le graduatorie arbitrarie sono rese pubbliche, permettendo una comunicazione chiara e diretta riguardo ai risultati e ai criteri di valutazione. Questa mossa è vista come un passo fondamentale per rinforzare la fiducia del pubblico e delle istituzioni nell’operato degli arbitri. A tal fine, ha previsto l’introduzione di osservatori e strutture dedicate a garantire che ogni aspetto della gestione arbitrale sia scrutinato e verificabile.
In aggiunta, Trentalange ha enfatizzato l’importanza della comunicazione proattiva con i media e con gli organi federali. Sottolinea la necessità di ascoltare le istanze degli arbitri e di coinvolgerli nei dibattiti pubblici, al fine di costruire una rete informativa solida che trasmetta le sfide quotidiane che affrontano.
Uno degli aspetti più cruciali evidenziati da Trentalange riguarda la situazione del settore giovanile arbitrale e le problematiche territoriali. Egli riconosce che le difficoltà maggiori si presentano a livello locale, dove i giovani arbitri spesso si trovano a fronteggiare criticità in ambito organizzativo e formativo. La sua volontà è quella di garantire un supporto costante ai giovani durante il loro percorso, offrendo formazione adeguata e opportunità di crescita.
Trentalange ha dichiarato di voler attuare iniziative mirate ad attrarre nuovi talenti nella professione arbitrale, ma anche a valorizzare quelli già attivi. Questo programma prevede un contatto diretto con le realtà locali, con l’obiettivo di comprendere meglio le esigenze specifiche e quindi implementare strategie di intervento efficaci.
In sintesi, il candidato Alfredo Trentalange propone un progetto ricco di innovazione e attenzione al dialogo, con l’ambizione di portare il mondo arbitrale italiano verso un futuro più luminoso e sostenibile.