La città di Milano ha ospitato l’alta sartoria italiana attraverso una sfilata collettiva che si è tenuta ai Chiostri di San Barnaba, in chiusura della Fashion Week. Iniziativa promossa da Camera Showroom Milano in collaborazione con Confartigianato Moda, l’evento ha avuto come obiettivo principale quello di mettere in luce le straordinarie eccellenze della moda su misura, portando un’onda di novità in un contesto che affonda le radici nel passato.
Un evento che celebra l’arte sartoriale italiana
La manifestazione ha rappresentato un momento di grande significato per il mondo della moda, risvegliando l’interesse verso l’arte sartoriale, una delle colonne portanti del “Made in Italy“. Mauro Galligari, direttore della comunicazione di Csm, ha rimarcato l’importanza di queste aziende che non solo sono parte integrante della storia del costume italiano, ma costituiscono anche la base su cui si fondano le mode contemporanee. L’alta sartoria, che si può considerare il cuore pulsante del fashion system, risale addirittura alla prima sfilata di Giovanni Battista Giorgini, svoltasi a Firenze negli anni ’50, che riunì le creazioni delle più prestigiose sartorie del tempo.
L’evento odierno si pone come un passo cruciale per dare nuova luce a questi mestieri artigianali, profondamente radicati nella cultura italiana, spesso ingiustamente relegati a seconda fascia. La sfilata offre così un palcoscenico a questi artisti della sartoria, permettendo loro di mostrare la loro abilità e creatività, e fungendo anche da richiamo per i giovani a intraprendere questo affascinante percorso.
Le collezioni in passerella: un viaggio tra stili e influenze
In sfilata sono state presentate le creazioni di cinque prestigiose sartorie, ognuna con uno stile unico e riconoscibile. Bruna Couture ha incantato il pubblico con la sua proposta di eleganza ispirata agli anni ’50, consacrando un’epoca caratterizzata da raffinatezza e gusto. Al contempo, la siciliana Giusi Munafò ha affascinato con collezioni che richiamano la mitologia greca, combinando tradizione e modernità in un connubio che affonda le radici nella cultura mediterranea.
Un occhio di riguardo va poi a Mariateresa Pellegrino, la quale ha presentato capi dal forte impatto ecologico, rispondendo alle sempre più diffuse esigenze di sostenibilità nel mondo della moda. La sartoria pugliese Prisciantelli, da parte sua, ha stupito con i suoi capi trasformisti, ideali per una donna contemporanea che ama variare il proprio stile senza soluzione di continuità. Ultima ma non meno importante, Syrtaria, la quale ha celebrato il suo legame speciale con la Sicilia, tessendo una narrazione che si riflette nei colori e nei materiali scelti.
Un impegno per la preservazione delle tradizioni
Il successo di questo evento ha sottolineato l’importanza di salvaguardare il patrimonio sartoriale italiano, un settore che rappresenta non solo creatività, ma anche una cultura e un savoir-faire unico. La sinergia tra Csm e Confartigianato Moda ha permesso di realizzare una selezione accurata di aziende che lavorano con vero e proprio amore per la propria arte.
Con la sfilata ai Chiostri di San Barnaba, si apre un nuovo capitolo per l’alta moda italiana, che ha l’ambizione di rimanere al passo con i cambiamenti del mercato globale senza dimenticare le proprie origini. La continua ricerca della bellezza e della qualità, insieme alla valorizzazione della tradizione sartoriale, costituisce un legame indissolubile per i creatori e il loro pubblico. Grazie a eventi di questo tipo, l’alta sartoria italiana continua a brillare sulla scena internazionale, rimarcando il proprio ruolo da protagonista nel panorama della moda globale.