Il liceo De’ Liguori di Acerra è teatro di una crescente tensione tra il personale scolastico e il collettivo studentesco. Le proteste degli studenti nascono da diverse problematiche che affliggono l’istituto e sfociano in un’assemblea controversa. I disagi lamentati dagli studenti riguardano in particolare l’assenza di riscaldamento nelle aule nei primi giorni di freddo, strutture danneggiate come bagni inservibili e aule allagate. La situazione genera malumori, portando a una mobilitazione che ha scatenato un confronto diretto con la dirigenza.
Problemi strutturali e malcontento studentesco
Al centro della protesta del collettivo studentesco ci sono questioni pratiche che incidono sulla quotidianità all’interno dell’istituto. La mancanza di termosifoni durante i primi freddi ha costretto gli studenti a sopportare temperature basse nelle aule, mentre i bagni guasti creano una situazione di disagio inaccettabile per una comunità che conta più di mille alunni. Questo contesto ha spinto il collettivo a convocare un’assemblea per discutere e denunciare queste gravi problematiche.
L’assemblea programmata si trasforma rapidamente in un momento di attrito tra gli studenti e il dirigente scolastico, preside La Montagna, che secondo il collettivo ha impedito lo svolgimento dell’incontro. Stando alle notizie diffuse dal gruppo studentesco, il preside si sarebbe barricata all’interno della scuola, assieme a personale docente e Ata, ostacolando il dialogo e il confronto. La situazione è ulteriormente esasperata da presunti cartelli affissi dai docenti con frasi provocatorie, come “Non ci avrete mai” e “La nostra parola contro la vostra”, che sono stati interpretati dagli studenti come un segnale di sfida.
La risposta della dirigenza: accuse di disinformazione
A poche ore dalla contestazione, il preside La Montagna ha rilasciato dichiarazioni in risposta alle proteste, bollando come “fake news” le affermazioni degli studenti riguardo all’assemblea. Secondo il dirigente, la situazione si sarebbe sviluppata in modo diverso rispetto a quanto riportato dal collettivo. La Montagna afferma che l’assemblea, di solito svolta all’esterno per motivi di spazio, è stata proposta per la palestra a causa delle basse temperature esterne.
Il preside ha spiegato che i docenti erano impegnati in un’attività formativa e che la sola provvista di riscaldamento non svolge un ruolo totale nella gestione della scuola. I cartelli affissi dai docenti, secondo La Montagna, sarebbero stati un modo per scherzare e non un’azione contro gli studenti. In questo contesto, il preside ha evidenziato come sia stato assurdo dover smentire la ricostruzione degli eventi, definendo il tutto come una sorta di malinteso.
Reazioni e sviluppi futuri
Le reazioni al comunicato del dirigente non si sono fatte attendere. Gli studenti hanno ribadito, attraverso il loro collettivo, la volontà di continuare la loro lotta per ottenere un ambiente scolastico migliore. Hanno espresso preoccupazione per quello che ritengono un clima autoritario e punitivo che non lascia spazio al dialogo e al confronto costruttivo. Parole dure sono giunte anche dal coordinamento Kaos, che ha voluto sottolineare come le tensioni nel liceo De’ Liguori siano emblematiche di un contesto più ampio di deriva autoritaria, arrivando a collegare le dinamiche scolastiche alle scelte dell’attuale governo, accusato di instaurare un clima di controllo e repressione.
Gli studenti si dichiarano pronti a continuare la loro battaglia, ricordando un accaduto simile avvenuto un anno fa, legato a un’occupazione scolastica. Il collettivo sta pianificando ulteriori iniziative per far sentire la propria voce e le proprie istanze legate al miglioramento della qualità dell’istruzione e delle strutture scolastiche. Una nuova mobilitazione potrebbe prendere corpo nelle prossime settimane, a prescindere dalle dichiarazioni della dirigenza.