Alvaro Siza, il celebre architetto portoghese di 91 anni, continua a mantenere un forte legame con Napoli, città che ha segnato il suo percorso professionale attraverso opere iconiche come il Museo Madre e la piazza Municipio. Rimanendo attento agli sviluppi locali, Siza commenta il controverso progetto di installazione artistica di Gaetano Pesce e discute le sfide ancora aperte relative ai suoi progetti per Napoli.
La recente installazione artistica «Tu si ‘na cosa grande» di Gaetano Pesce ha suscitato un acceso dibattito tra i cittadini napoletani. Alvaro Siza, interpellato sulla questione, ha espresso le sue preoccupazioni riguardo alla permanenza dell’opera. Siza ha affermato che, sebbene l’obiettivo dell’artista fosse provocare una discussione, la grandezza dell’installazione potrebbe alterare la scala e la percezione del contesto urbano. L’architetto ha espresso rammarico per il fatto che non potrà assistere di persona all’opera, spiegando che presto non avrà la possibilità di viaggiare a lungo, una conseguenza inevitabile dell’età avanzata.
Siza ha descritto la sua esperienza con l’installazione attraverso il filtro delle sue osservazioni professionali: se fosse stata destinata a restare permanentemente, avrebbe sollevato in lui un’importante inquietudine. Nonostante non conoscesse personalmente Pesce, lo ha definito un designer di grande reputazione. Riconoscendo il valore artistico dell’opera, Siza ha tuttavia sottolineato la necessità di un equilibrio tra innovazione e integrazione nel contesto metropolitano.
Uno dei progetti più significativi di Siza per Napoli è la piazza Municipio, che ha voluto disegnare con attenzione ai dettagli storici e urbanistici. L’architetto ha sottolineato come la piazza non possa essere considerata un suo bene, ma piuttosto una risorsa per i cittadini napoletani. Tuttavia, Siza ha evidenziato che mancano alcuni elementi essenziali, come il consolidamento dell’area archeologica e la realizzazione della Porta Marittima.
Questa Porta rappresenta un elemento cruciale per la composizione della piazza, essendo una struttura storica progettata per evidenziare l’asse che unisce il Municipio al mare. L’architetto ha sottolineato l’importanza di questo fattore, sostenendo che la presenza delle porte storiche nel centro di Napoli ha svolto un ruolo fondamentale nell’unire i due mondi – quello marittimo e quello terrestre. Siza ha evidenziato come, attraverso la Stazione Marittima e il tunnel pedonale della metropolitana, il progetto possa comunicare visivamente fino a Sant’Elmo, creando una percezione urbanistica di grande impatto.
Alvaro Siza ha condiviso la sua visione per la città di Napoli, evidenziando come la metropolitana ha creato nuove opportunità per la scoperta delle sue radici storiche. Siza ha descritto questa continuità spaziale come una risorsa preziosa, sostenendo che le strutture archeologiche non devono solo essere musealizzate, ma integrarsi attivamente nel contesto urbano. In questo modo, le rovine romane e greche non solo raccontano storie del passato, ma interagiscono con il presente.
La visione di Siza si traduce in un approccio innovativo all’urbanistica, unendo elementi storici con quelli contemporanei. Attraverso la sua opera, Siza ha cercato di reinventare spazi che sono sempre stati parte del tessuto cittadino, portando avanti un dialogo tra epoche diverse. Questo approccio consente di valorizzare la storia, senza dimenticare le esigenze moderne dei cittadini.
Il rapporto di Siza con Napoli è complesso e ricco di emozioni. Ricorda il suo primo arrivo in città, descritto come un’esperienza di gioia e vitalità. Siza ha vissuto momenti significativi durante i suoi soggiorni, notando la convenienza e la dinamica energetica della città. Le passeggiate nel centro, circondato da architetture storiche, rappresentano per lui un’esperienza unica.
In aggiunta ai luoghi storici, Siza ha anche un grande interesse per la Napoli sotterranea, sottolineando come essa emani un’energia vitale continua. Per lui, la città è un mosaico di esperienze e storie, un luogo dove passato e presente si intrecciano e si arricchiscono reciprocamente. Questo attaccamento emotivo si riflette nei suoi progetti e nella sua continua attenzione, anche a distanza, per lo sviluppo urbano di Napoli.