L’ex attaccante italo-brasiliano Amauri è stato ospite di ‘Champions Lounge’, un programma di approfondimento calcistico che va in onda su Twitch. Durante l’intervento, ha condiviso le sue opinioni sulle attuali dinamiche del calcio internazionale e ha anche ripercorso i momenti salienti della sua carriera. Il suo approccio riflessivo ha toccato vari temi, dalle preferenze sui giocatori a ricordi significativi legati ai suoi esordi.
Amauri ha espresso le sue opinioni sulle attuali punte del calcio europeo, in particolare su Álvaro Morata e Lautaro Martínez. Sottolineando la propria preferenza per Morata, ha spiegato che non intende sminuire le capacità del giocatore argentino, ma si tratta semplicemente di una scelta personale. “Non che Lautaro sia scarso”, ha affermato, “si tratta di una preferenza”. La sua opinione si estende anche al confronto tra Morata e Romelu Lukaku, dove Amauri ha scelto il belga per la sua impattante presenza in campo e per la sua esperienza internazionale.
Tra le sue scelte, ha messo in evidenza Dusan Vlahovic, considerandolo un attaccante di grande valore in fase ascendente. Con il trend attuale del calcio, Amauri ha dimostrato una consapevolezza delle dinamiche che influenzano le carriere dei calciatori, evidenziando l’importanza di un buon momento fisico e mentale per eccellere. Il panorama calcistico europeo, in effetti, sta vivendo una fase di continua evoluzione con talenti emergenti e giocatori affermati che promettono di scrivere la storia.
La Juventus, pur sembrando attualmente distante dalla vetta della classifica, sta cominciando a prendere forma secondo le parole di Amauri. “Conte è un lavoratore, ma non credo sia più bravo degli altri”, ha dichiarato, sottolineando l’importanza dei risultati tangibili e dei numeri che il tecnico sta raggiungendo. Amauri riconosce il valore del lavoro di Conte, specialmente alla luce di ciò che ha fatto con l’Inter, dove ha guidato la squadra verso un’indiscutibile vittoria in campionato.
Tuttavia, il commento di Amauri include anche un richiamo al lavoro di Thiago Motta, il quale ha dimostrato capacità notevoli nel suo percorso da allenatore, in particolare con il Bologna. “Fare quanto ha fatto col Bologna è notevole”, ha aggiunto Amauri, riconoscendo il potenziale e l’evoluzione della carriera di Motta e sottolineando l’importanza di continuare a osservare il suo sviluppo.
Riflettendo sui suoi esordi calcistici, Amauri ha evocato il ricordo del suo primo gol in Serie A. Un momento cruciale in cui si è sentito “la persona più forte del mondo”. Questo traguardo è stato reso ancora più significativo dal contesto: segnare al fianco di uno dei suoi idoli, nel leggendario Stadio San Paolo, un luogo che ha ospitato le imprese calcistiche di Maradona e Careca. Il suo percorso da giocatore brasiliano a calciatore professionista è stata una trasformazione straordinaria che ha anche portato alla celebrazione della propria evoluzione nel mondo del calcio.
In questo contesto, Amauri non ha dimenticato di menzionare il rispetto e il supporto ricevuti da compagni e allenatori, in particolare da Fabio Pecchia, che ha sempre creduto in lui. La sua testimonianza sottolinea il potere della mentorship e dell’affetto nel mondo dello sport, nel quale un giovane può sentirsi supportato e valorizzato.
Infine, Amauri ha parlato del suo rapporto con Antonio Conte, rivelando che non ci sono stati problemi durante la loro collaborazione. Sottolineando l’ammirazione reciproca, ha riferito che Conte lo voleva nella sua squadra quando era alla Juventus. Nonostante ciò, Amauri ha dovuto affrontare delle difficoltà dovute alla posizione della società, che lo aveva escluso dal progetto. “Mi voleva in squadra, ma la società mi aveva messo fuori”, ha precisato, mettendo in luce come le dinamiche interne a un club possano influenzare anche le volontà degli allenatori.
Amauri ha confermato l’assenza di malintesi o conflitti con Conte, dimostrando una chiara ammirazione per il modo in cui il tecnico si è sempre comportato nei suoi confronti. La trasparenza e il rispetto sono stati dei temi chiave nel loro rapporto, elementi essenziali che possono determinare il successo di un giocatore in un contesto competitivo.