Il match tra Napoli e Roma, terminato con il punteggio di 1-0, ha suscitato ampie discussioni riguardo agli episodi arbitrali, con l’ex arbitro Graziano Cesari che ha analizzato le decisioni del direttore di gara, Massa, durante una trasmissione su Mediaset. I momenti chiave della partita, in particolare le azioni implicate degli attaccanti giallorossi, sono stati al centro dell’attenzione, riportando a galla interrogativi sull’interpretazione delle regole da parte degli ufficiali di gara.
Il fallo di Lukaku su Celik e il mancato cartellino giallo
Durante l’incontro, una delle azioni più contestate è stata senza dubbio il fallo in scivolata di Romelu Lukaku ai danni di Mert Celik. Graziano Cesari ha voluto evidenziare come il mancato intervento disciplinare su questo episodio rappresenti un errore significativo da parte dell’arbitro Massa. Secondo Cesari, la decisione di non ammonire Lukaku è da considerarsi inappropriata, sostenendo che “il provvedimento disciplinare è necessario”.
Il punto di Cesari si basa sull’interpretazione dell’azione: “Non parlo di rosso, ma il giallo era il più adatto”. Secondo l’ex arbitro, anche se non ci si trova di fronte a un contatto eccessivamente alto, la condotta di Lukaku è da catalogare come imprudente. “Era sicuramente giallo”, ha affermato, ritenendo che lo stesso potesse influenzare la gestione del match e l’atteggiamento dei giocatori in campo. Non è insomma solo una questione di severità , ma anche di coerenza interpretativa. Questo episodio ha fatto emergere una discussione più ampia sull’applicazione delle norme disciplinari nel calcio moderno.
La scivolata di Lukaku su Svilar e la dinamica di gioco
Un altro momento cruciale analizzato da Graziano Cesari è stato il contatto tra Lukaku e il portiere della Roma, Svilar. In questo caso, Cesari ha osservato che “qualcosa c’è”, riferendosi a un contatto avvenuto mentre Svilar tentava di controllare il pallone con le mani. Lukaku, secondo la visione di Cesari, colpisce il portiere al petto con la suola, ma si tratta di una situazione che, a parere dell’ex arbitro, si configura come una pura “dinamica di gioco”.
Questo aspetto è importante perché mette in luce un’interpretazione che distingue fra un’azione imprudente che merita un’ammonizione e una che è parte del gioco. Lì, la valutazione della gravità dell’azione diventa cruciale nel determinare l’ingiustizia di sanzioni che potrebbero alterare l’esito della partita.
Graziano Cesari conclude l’analisi sostenendo che, pur riconoscendo il contatto fisico, è essenziale considerare il contesto nel quale si sviluppano queste azioni. La scivolata in questione non presenta i tratti di un intervento gravemente sconsiderato e, pertanto, non giustificherebbe l’assegnazione di un cartellino. La riflessione quindi si sposta sul come gli arbitri debbano bilanciare il rigore nell’interpretazione delle norme con la fluidità che contraddistingue il calcio moderno, un equilibrio che rimane spesso delicato e soggettivo.