Nell’ambito della sesta edizione dello Sport Talk Industry, il Ministro dello Sport Andrea Abodi ha affrontato temi cruciali per il futuro del calcio e dello sport italiano. Dalla definizione di “economia sociale” legata al calcio, alla necessità di una revisione della legge Melandri sui diritti audiovisivi, Abodi ha delineato le sue visioni e proposte per un settore in profonda evoluzione.
Il Ministro Abodi ha enfatizzato l’importanza del calcio come elemento di “economia sociale”, sostenendo che esso non sia solo un fenomeno sportivo ma una vera e propria risorsa per l’economia generale del paese. Secondo Abodi, il calcio ha il potenziale per contribuire significativamente allo sviluppo dell’economia sportiva. Ha affermato che senza un adeguato supporto economico, il settore sportivo non può prosperare. Questo approccio economico si traduce in un’opportunità per garantire opportunità a diverse categorie di persone, stimolando l’interesse verso una maggiore partecipazione e passione per il calcio.
Abodi, possedendo decenni di esperienza nel mondo dello sport, ha sottolineato la necessità di un intervento immediato per migliorare la situazione attuale. Il ministro ha esortato a una revisione della legge Melandri, che da tempo regola i diritti audiovisivi e la mutualità all’interno del sistema sportivo. La sua proposta mira a creare una maggiore trasparenza nel settore e sottolinea come un buon modello di gestione e collaborazione sia fondamentale per il futuro del calcio italiano.
Uno dei punti più rilevanti toccati da Abodi è la riforma della legge Melandri, che da anni regola i diritti audiovisivi nel calcio. La legge, che ha bisogno di un aggiornamento per adattarsi ai cambiamenti tecnologici e ai nuovi modelli di fruizione dei contenuti, è stata al centro del dibattito. Secondo il Ministro, l’evoluzione della tecnologia richiede una revisione delle normative esistenti per riflettere la realtà attuale del mercato.
La modifica della legge Melandri non si limita alla gestione dei diritti audiovisivi, ma si estende anche alla necessità di una maggiore reciproca fiducia tra le istituzioni e i cittadini. Abodi ha messo in evidenza che un ambiente sportivo sano deve basarsi su relazioni di fiducia e reputazione. Ha espresso la convinzione che un cambio di paradigma sia in atto e che l’Italia debba allontanarsi da un modello di mercato chiuso, per abbracciare una visione più aperta e collaborativa con altre leghe europee, come quelle di Spagna, Germania e Francia.
Le proposte di Andrea Abodi non si limitano alla riforma legislativa. Durante il suo intervento, ha esortato la Lega Serie A a mostrare maggiore intraprendenza e coraggio. Ha chiarito che, per valorizzare il calcio italiano a livello internazionale, è cruciale esplorare nuove forme di collaborazione e monetizzazione. La visione è quella di un calcio italiano che possa finalmente farsi conoscere e apprezzare in tutto il mondo, allontanandosi dall’immagine negativa che spesso lo avvolge.
Abodi ha rilevato che attualmente il valore del calcio italiano è sacrificato a fronte di un panorama competitivo globale. Secondo lui, il nostro campionato deve imparare a correre e ad affrontare le sfide con determinazione e lungimiranza. La nuova era del calcio richiede non solo innovazione ma anche una strategia ben definita per attrarre e fidelizzare il pubblico, valorizzando i contenuti che vengono prodotti e offerti.
Il Ministro ha concluso il suo intervento mobilitando le forze in campo per garantire uno sviluppo sportivo inclusivo. Ha evidenziato che la costruzione di strutture dedicate e il miglioramento delle infrastrutture sportive sono passi fondamentali per garantire un accesso equo allo sport per tutti. Con il supporto del governo e collaborazioni chiave, si sta lavorando su vari dossier strategici che non si limitano agli Europei del 2032, ma abbracciano una visione a lungo termine del settore sportivo nel paese.
Abodi vuole vedere risultati tangibili quanto prima e ribadisce l’importanza di costruire un modello di sport che riconosca il suo valore collettivo. Il suo piano include investimenti e iniziative che mirano a rafforzare il legame tra sport e comunità, rendendo il calcio e le attività sportive accessibili a tutti, e non solo a una ristretta élite. Con gli strumenti finanziari in fase di sviluppo, il ministro ha lanciato un appello a tutti gli attori coinvolti affinché collaborino attivamente per costruire un futuro luminoso per lo sport italiano.