Il docufilm “Andrea Bocelli: Because I Believe”, diretto dalla regista toscana Cosima Spender, offre uno sguardo intimo e autentico sulla vita e sulla carriera del celebre tenore italiano. Attraverso le sue parole, Bocelli racconta il suo percorso personale e professionale, illuminando le sfide superate e i traguardi raggiunti. Il film debutterà in anteprima mondiale l’8 settembre al Toronto International Film Festival, nella sezione “Gala Presentations”.
un’artista tra difficoltà e successi
le origini e la lotta contro la disabilità
Andrea Bocelli, nato con problemi di vista, ha subito una perdita totale della vista all’età di dodici anni a causa di un incidente avvenuto durante una partita di calcio. Nonostante questa difficile condizione, Bocelli ha sempre mantenuto uno spirito combattivo, unendo la sua passione per la musica alla determinazione di affermarsi nel panorama musicale mondiale. “Sono sempre stato un fatalista,” afferma, sottolineando la sua filosofia di vita che lo ha guidato lungo il cammino verso il successo.
La sua storia è un esempio di come la resilienza e la fede possano portare a risultati straordinari. Dalla sua infanzia nei piccoli piano bar, dove interpretava le canzoni di Frank Sinatra, fino a diventare una delle voci più apprezzate a livello internazionale, la carriera di Bocelli è caratterizzata da una continua ricerca di espressione artistica. La canzone “Con te partirò”, presentata al Festival di Sanremo nel 1995, rappresenta un momento chiave della sua carriera, catapultandolo verso la fama.
il significato di “Because I Believe”
Il titolo del docufilm, “Because I Believe,” riflette profondamente l’essenza di Andrea Bocelli. Nonostante le avversità, egli ha scelto di credere nella propria icona, nel potere della musica e nella bellezza della vita. Il racconto di Bocelli si sviluppa tra aneddoti personali e momenti di grande emozione, mettendo in luce non solo il suo talento, ma anche la sua umanità.
Nel film, la presenza costante della sua famiglia gioca un ruolo cruciale. La moglie Veronica Berti, i suoi tre figli e gli amici più cari sono sempre al suo fianco, rafforzando il messaggio che il supporto e l’amore sono fondamentali per affrontare le sfide della vita.
un viaggio che abbraccia la famiglia e la musica
il ruolo della famiglia e degli amici
La narrazione di Bocelli non si limita ai successi professionali; include anche la dimensione affettiva della sua vita. La famiglia occupa un posto centrale nella sua esistenza: Veronica Berti, sua seconda moglie, e i tre figli – Amos e Matteo, avuti dalla prima moglie Enrica Cenzatti, e Virginia, nata nel 2012 – sono il suo sostegno quotidiano. La piccola Virginia, che ha già mostrato il suo talento canoro cantando “Hallelujah” di Leonard Cohen a soli otto anni con il padre, rappresenta una nuova generazione di artisti che possono ispirarsi al percorso del celebre tenore.
Inoltre, il film include interviste e apparizioni di artisti con cui Bocelli ha collaborato, come Luciano Pavarotti, Zucchero, Celine Dion ed Ed Sheeran. Queste interazioni non solo arricchiscono il racconto, ma evidenziano l’importanza delle relazioni nel mondo della musica.
ritorno a casa: il concerto al Teatro del Silenzio
Il docufilm si conclude con un toccante omaggio alla sua terra natale. Viene mostrato il concerto tenutosi al Teatro del Silenzio a Lajatico, un anfiteatro naturale creato da Bocelli stesso con l’intento di riunire cultura e bellezza in un luogo che evoca le sue radici. Ogni anno, questo spazio ospita artisti di fama mondiale, rendendolo un punto di riferimento per gli amanti della musica e della danza.
Le immagini del concerto, giunte al culmine di un emozionante racconto di vita, celebrano non solo il successo personale di Bocelli, ma anche l’amore per la sua Toscana, che rimane un faro luminoso nella sua esistenza. Con il suo docufilm, Andrea Bocelli continua a ispirare una generazione di artisti e fan, dimostrando che la passione, il coraggio e la famiglia sono le vere chiavi del suo straordinario viaggio.