La questione della visibilità per le discipline meno riconosciute sta diventando un tema cruciale nel panorama sportivo italiano. Angelo Binaghi, presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel , ha sollevato questa problematica durante un incontro significativo tenutosi a Roma, sottolineando la necessità di un trattamento giuridico uniforme per tutte le federazioni sportive. Le sue dichiarazioni, fatte durante il talk organizzato da Rcs, offrono un’analisi approfondita delle sfide che il tennis e il padel affrontano rispetto a sport più popolari come il calcio e la pallavolo.
Durante l’incontro, Binaghi ha espresso chiaramente il desiderio di una legislazione sportiva che possa garantire parità di condizioni per tutte le discipline. “Chiediamo leggi che siano uguali per tutti”, ha affermato, evidenziando come attualmente ci siano squilibri significativi nella visibilità mediatica e nel supporto istituzionale che ricevono sport come il tennis e il padel. A suo avviso, senza un intervento normativo che livelli il campo da gioco, sarà difficile per questi sport competere efficacemente con le discipline più in voga.
Il presidente della Fitp ha illustrato come la disparità di visibilità possa influenzare non solo il numero di praticanti, ma anche gli investimenti e le sponsorizzazioni disponibili. Le federazioni sportive, infatti, dipendono in gran parte dalla copertura mediatica per attirare nuovi talenti, sponsor e per incentivare la partecipazione nei vari livelli di competizione. Promuovere una legislazione equa, secondo Binaghi, sarebbe un passo fondamentale per permettere al tennis e al padel di emergere e prosperare come discipline sportive riconosciute e apprezzate al pari di calcio e pallavolo.
Binaghi ha rivelato anche il desiderio di instaurare una competizione più equilibrata con sport dominanti come il calcio. La sua affermazione di voler “misurarsi con il calcio” evidenzia l’intenzione di apprendere e implementare strategie che potrebbero avvantaggiare il tennis e il padel, portando a una loro maggiore popolarità. Secondo il presidente, comprendere le pratiche e le strategie di marketing impiegate dagli sport di vertice potrebbe fornire indicazioni preziose su come migliorare la posizione del tennis e del padel nella mente dei sportivi e dei media.
Tuttavia, questa sfida non è priva di ostacoli. Il calcio ha consolidato un’enorme base di sostenitori e investimenti nel corso degli anni, creando una struttura difficile da eguagliare. Per le discipline come il tennis e il padel, l’implementazione di politiche più efficaci è vitale per attrarre l’interesse del pubblico, degli sponsor e degli enti locali. Binaghi ha sottolineato l’importanza della cooperazione tra le federazioni e le istituzioni per facilitare questa transizione e rendere le competizioni di tennis e padel più visibili e accessibili al grande pubblico.
La questione della visibilità in chiaro, citata da Binaghi come “madre di tutte le battaglie”, ha un forte impatto su come gli sport minori vengono percepiti e supportati. Una maggiore esposizione mediatica può portare a un incremento di partecipazione a livello giovanile e a un maggiore interesse economico nelle competizioni. Questo è particolarmente importante in un periodo in cui molti sport stanno cercando di recuperare il terreno perso a causa della pandemia.
La visibilità nei media gioca un ruolo cruciale nel promuovere le gare, gli atleti e le storie di successo all’interno del panorama sportivo. Binaghi ha notato come le federazioni sportive debbano lavorare insieme per garantire che gli eventi significativi ricevano la copertura necessaria per crescere in riconoscimento e legittimità. Creare una sinergia tra i differenti sport potrebbe non solo migliorare le condizioni per il tennis e il padel, ma anche contribuire a un ambiente sportivo più coeso in Italia.
Le dichiarazioni di Angelo Binaghi, dunque, pongono l’accento su una problematica che merita attenzione e azione, richiamando a una riflessione sulla equità nella legislazione sportiva e sul futuro delle discipline con minore visibilità.