La cultura napoletana si arricchisce di una nuova visione grazie al documentario “Schilizzi e la Grande Meraviglia”, diretto da Francesco Carignani. Presentato il 24 settembre al cinema Metropolitan di Napoli, il film esplora la vita di Matteo Schilizzi, un milionario che ha avuto un ruolo cruciale nella storia della città durante il XIX secolo. Attraverso questo lavoro, il regista intende mettere in luce non solo l’importanza di Schilizzi, ma anche il contesto culturale e sociale che ha caratterizzato la Napoli della belle époque, segnando un’epoca di grande sviluppo e trasformazione.
Matteo Schilizzi, arrivato a Napoli alla fine dell’800, è un personaggio emblematico del periodo di transizione della città. La sua figura si colloca nel contesto di un’epoca d’oro per Napoli, quando la città era un centro vibrante di cultura, arte e architettura. Proveniente da una famiglia benestante, Schilizzi ha saputo integrarsi e influenzare significativamente la vita sociale e culturale di Napoli. Grazie ai suoi investimenti, ha contribuito alla nascita di diversi progetti di riqualificazione urbana durante il Risanamento, intervenendo in un periodo critico dopo l’epidemia di colera del 1884. La sua storia si intreccia con quella di figure illustri come Matilde Serao, Eduardo Scarfoglio e l’architetto Alfonso Guerra, riflettendo una dinamica collettiva di creatività e fermento culturale.
Grazie al suo contributo, Schilizzi ha avuto un forte impatto anche sul panorama architettonico della città. I suoi progetti non solo hanno contribuito a rinnovare Napoli, ma hanno anche scatenato un interesse per lo sviluppo di infrastrutture più moderne, come la pionieristica metropolitana progettata da Lamont Young. L’opera di Schilizzi è un simbolo della sinergia tra innovazione e tradizione che ha caratterizzato quel periodo. Il mausoleo neo egizio che si fece costruire sulla collina di Posillipo, ora chiuso al pubblico, rappresenta non solo una misura della sua grandezza, ma è anche testimone di un’eredità architettonica e culturale che meriterebbe di essere riscoperta e valorizzata.
“Schilizzi e la Grande Meraviglia” non è solo una biografia, ma una narrazione che contestualizza la vita di Matteo Schilizzi in un’epoca piena di cambiamenti e sfide. Carignani riesce a restituire l’atmosfera di un periodo in cui Napoli viveva un periodo di grande fermento culturale. Attraverso immagini d’archivio e interviste, il documentario si propone di far rivivere le speranze e le aspirazioni dei napoletani di quel tempo. La presenza di personaggi storici come Benedetto Croce e Teresa Filangieri aggiunge profondità al racconto, mentre la bellezza dei luoghi storici di Napoli, immortalati in modo suggestivo, ci invita a riscoprire la città attraverso una lente nuova.
L’anteprima ha visto la partecipazione di oltre 300 persone, evidenziando un forte interesse per la storia e la cultura napoletana. L’evento è stato introdotto dal Professor Alessandro Castagnaro, della Federico II e presidente di ANIAI Campania, che ha sottolineato l’importanza di iniziative che valorizzano il patrimonio culturale locale. Il pubblico ha dimostrato grande entusiasmo e curiosità nei confronti della proiezione, accorsi anche esperti e appassionati del settore culturale. L’atmosfera che si è creata ha messo in evidenza come la comunità sia desiderosa di conoscere e apprendere di più sulla propria storia, nonostante la chiusura al pubblico di luoghi significativi come il mausoleo di Schilizzi.
Per coloro che non sono riusciti a partecipare all’anteprima, il documentario “Schilizzi e la Grande Meraviglia” sarà proiettato nuovamente l’8 e il 22 ottobre alle ore 19.30 e 20.30 presso In Arte Vesuvio, sito in via Nazario Sauro 23. Il costo per la proiezione è di 8 euro, e la prenotazione è consigliata scrivendo all’indirizzo email fornito. Questa è un’opportunità imperdibile per chi desidera esplorare la storia di Napoli attraverso gli occhi di uno dei suoi più importanti protagonisti. Con l’attenzione crescente verso la valorizzazione della cultura locale, l’opera di Carignani rappresenta una tappa importante nel viaggio alla riscoperta delle radici storiche e artistiche della città.