La recente inaugurazione della stazione della metropolitana di Santa Maria degli Angeli a Napoli ha portato con sé aspettative e critiche. Antonella Esposito, avvocato ed ex assessore della municipalità, espone in una lettera aperta le problematiche riscontrate nella nuova struttura, evidenziando la disconnessione tra gli annunci trionfalistici dell’amministrazione e la realtà dei fatti.
Il primo settembre, a meno di due mesi dall’apertura ufficiale della stazione, Antonella Esposito ha deciso di utilizzare i servizi della nuova metropolitana per raggiungere la sua abitazione. Con una storia di attesa di oltre 15 anni per la realizzazione della stazione, la cifra di circa 850 milioni di euro investita ha sollevato aspettative elevate. Tuttavia, già all’ingresso della stazione, sono emersi segnali preoccupanti. Esposito nota che il pavimento e le scale mostravano segni di usura e macchie, probabili cause legate a infiltrazioni d’umidità. Una problematica visibile anche nei materiali di finitura, con marmo o simili già danneggiati.
Il dialogo con gli utenti della stazione ha evidenziato le loro frustrazioni. Molti cittadini, inclusa Esposito, si sono trovati dinanzi a cartelli che indicavano l’orario di chiusura della stazione. Gli avventori che hanno tentato di utilizzare il servizio poco prima della chiusura sono stati rimandati indietro a causa dell’impossibilità di accedere alla metro e all’ascensore. Queste situazioni hanno evidenziato una grave mancanza di coordinamento nella gestione degli orari dei servizi, generando scontento tra i passeggeri.
L’amministrazione comunale ha comunicato l’apertura della nuova stazione con toni entusiastici, proponendo l’immagine di una Napoli in forte evoluzione, pronta a mettersi al passo con le richieste moderne. Tuttavia, i problemi strutturali rilevati e la gestione confusa dell’orario hanno messo in dubbio questa narrativa. Il proclama di una “Napoli finalmente positiva” non sembra corrispondere a un sistema che funzioni a pieno regime. La verità, secondo Esposito, è che la comunità si aspetta molto più rispetto a quanto venga realmente fornito.
Spettatori e cittadini notano come la stazione non risponda alle aspettative di un servizio efficiente, con una ferma richiesta di adeguatezza nel numero dei treni e negli orari di funzionamento. La stazione, elettronicamente attiva dalle 7:30 alle 15:30, ha visto una gestione delle corse che ha frustrato i suoi utenti. La promessa di dispense del servizio a pieno regime, già pubblicamente annunciata, sembra essere lontana dalla realizzazione.
La lettera di Esposito solleva interrogativi sulla responsabilità degli amministratori locali. In un contesto in cui il decentramento sembra non funzionare come previsto, risulta complicato attribuire colpe e trovare risposte concrete ai disservizi segnalati dai cittadini. Esposito si chiede quindi quale sia il ruolo effettivo delle istituzioni in grado di monitorare e migliorare il servizio pubblico.
Lamenta la mancanza di un controllo efficiente su quanto accade, sottolineando che Napoli, pur rappresentando un’attrazione turistica, continua a mostrare fragilità nel suo servizio infrastrutturale. Queste inefficienze non solo deprivano la comunità dei servizi di base, ma impediscono anche una crescita sostenibile, un fattore cruciale per il capitale umano della città.
Esposito conclude esprimendo il desiderio di una classe dirigente che operi in silenzio, senza proclami, ma con azioni concrete, per restituire una quotidianità dignitosa e funzionale ai cittadini. La speranza è che le parole di critica possano infine trasformarsi in azioni efficaci.