Antonino Cannavacciuolo: l’arte della cucina al Laqua Countryside e l’apertura della pizzeria di Briatore

La cucina italiana continua a sorprendere e a esplorare nuove frontiere, con chef di fama mondiale come Antonino Cannavacciuolo che rimangono al centro dell’attenzione. Il celebre chef e imprenditore, noto per la sua grazia e la sua esperienza, ha recentemente parlato dell’apertura della nuova pizzeria di Flavio Briatore a Napoli. Con il suo approccio pragmatico e l’orgoglio per le radici campane, Cannavacciuolo si è espresso sull’importanza di tale iniziativa sia per l’occupazione locale sia per il prestigio della cucina napoletana.

Il ritorno a casa di Cannavacciuolo: un’emozione speciale

Antonino Cannavacciuolo è tornato alla sua casa di Ticciano, sulle colline di Vico Equense, per godere di qualche giorno di pausa. L’atmosfera al tramonto, con le rondini che si tuffano nella piscina a sfioro del suo resort Laqua Countryside, è ricca di poesia. Stasera, però, non è tempo di riposo. Per la prima volta, Cannavacciuolo si cimenterà nella preparazione di piatti nel suo resort, accanto a Nicola Somma, il proconsole che ha guadagnato una stella Michelin pochi mesi dopo l’apertura del ristorante nell’estate del 2021.

Parlando della sua esperienza in cucina, lo chef sottolinea l’importanza dell’emozione che prova, non solo nel ritornare alle origini ma anche nel lavorare con i membri della sua brigata. Racconta di poter riproporre ricette significative di Villa Crespi, il ristorante segnalato con tre stelle Michelin sul lago d’Orta. Per lui, la cucina è un’esperienza che va oltre il semplice atto di cucinare: è un viaggio emotivo che coinvolge la creazione di piatti che sono come opere d’arte.

Come nasce la cucina di un grande chef

Con oltre trent’anni di esperienza nel mondo della ristorazione, Antonino Cannavacciuolo riflette sulle sue origini culinarie e sul percorso che lo ha portato ai vertici della gastronomia mondiale. Attraverso gli anni, ha compiuto molti sbagli, ma ha anche appreso lezioni preziose. Guardando il paesaggio circostante, il sole che illumina il cielo, racconta come ogni piatto sia un’espressione artistica, una “tavolozza di un pittore” dove ogni ingrediente è dosato con cura e creatività per ottenere il giusto equilibrio nei sapori.

Cannavacciuolo parla anche dell’importanza delle esperienze passate. Ha lavorato in hotel di lusso prima di approdare alla cucina stellata, un percorso che, inizialmente, riteneva poco produttivo, ma che oggi riconosce come cruciale per la sua formazione. Durante quei lavori, ha maneggiato i migliori prodotti e ha appreso l’importanza del lavoro manuale in cucina. Oggi, i giovani chef possono contare su ingredienti già pronti per l’uso, ma Cannavacciuolo ricorda con affetto il tempo passato a “sfasciare cosciotti” e a imparare la vera essenza della cucina.

L’istituto alberghiero De Gennaro e l’importanza della formazione

Il legame di Cannavacciuolo con Vico Equense non si limita alla sua attività imprenditoriale. La sua formazione è stata profondamente influenzata dall’istituto alberghiero De Gennaro, dove ha insegnato anche suo padre. Qui, gli studenti erano guidati da veri professionisti del settore, ai quali devono molto della loro formazione culinaria. Cannavacciuolo ricorda quei tempi come determinanti per il suo sviluppo, sia professionale che personale, enfatizzando come la sua esperienza nei migliori ristoranti di lusso abbia concretizzato le basi del suo successo.

Oggi, diversamente da qualche tempo fa, i giovani chef hanno più opportunità e possono avviare carriere brillanti anche in Campania, una terra di tradizione gastronomica. Cannavacciuolo incoraggia i giovani a cercare esperienze sia in Campania che, in seguito, al nord Italia o all’estero, affinché possano accumulare esperienze preziose e ampliare i loro orizzonti.

La pizza gourmet: un simbolo di qualità e innovazione

Una delle tematiche di discussione più accese in ambito gastronomico riguarda la pizza, un simbolo della cultura napoletana. Cannavacciuolo ha espresso la sua opinione sul concetto di “pizza gourmet”, affermando che l’importante è che sia buona, a prescindere dalla sua etichetta. Con il passare degli anni, la qualità degli ingredienti utilizzati è notevolmente migliorata, basti pensare che dieci anni fa la situazione era ben diversa. La valorizzazione della pizza passa necessariamente attraverso l’uso di ingredienti freschi e di alta qualità.

In particolare, lo chef ha affrontato l’apertura della pizzeria di Briatore a Napoli. Secondo Cannavacciuolo, un’iniziativa del genere porta un significato ben più profondo, creando opportunità di lavoro per circa 60 persone. Le sue parole sono un invito ad accogliere positivamente questo tipo di investimenti, piuttosto che ostacolarli. La pizzeria di Briatore non sarà solo un luogo dove mangiare, ma offrirà anche un’esperienza completa con un intrattenimento di alto livello.

Cannavacciuolo invita a considerare l’importanza di tali aperture, suggerendo che potrebbero incoraggiare altri nomi di spicco della gastronomia internazionale a investire e contribuire ad un’ulteriore valorizzazione della tradizione culinaria napoletana. Questo spirito imprenditoriale è essenziale per il rilancio e la promozione della cultura gastronomica locale.

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