Antonio Zappi ha ufficializzato la sua candidatura alla presidenza dell’Associazione Italiana Arbitri il 4 novembre, esprimendo la necessità di un cambiamento significativo nel mondo arbitrale italiano. Con un approccio innovativo e una visione lungimirante, Zappi ha delineato un programma che mira a rispondere alle sfide contemporanee del calcio. La proposta si fonda su cinque pilastri fondamentali, sviluppati in concerto con la base associativa, per reintegrare l’Aia nel contesto moderno e dare la giusta importanza al ruolo degli arbitri nel calcio.
La visione di Zappi: un equilibrio tra politica e tecnica
Uno degli aspetti centrali del programma di Zappi è la creazione di un nuovo equilibrio tra la gestione politica e quella tecnica all’interno dell’Aia. La proposta si basa sull’idea che la conduzione della federazione arbitrale debba essere fortemente vincolata alla competenza tecnica, garantendo che le decisioni siano supportate da esperti del settore. Questo approccio intende contribuire a un ambiente decisionale più dinamico e competente, capace di rispondere in modo efficace alle sfide del calcio moderno.
Inoltre, Zappi intende promuovere una maggiore autonomia economica e gestionale dell’Aia, permettendo così di gestire in maniera più efficiente le risorse disponibili. Questo aspetto è particolarmente rilevante, considerando l’importanza del supporto finanziario per garantire una formazione continua e di alto livello per gli arbitri. Attraverso un’adeguata pianificazione economica, l’obiettivo è quello di offrire un sostegno tangibile agli arbitri di vertice, garantendo loro le giuste tutele economiche.
Innovazione e modernità : un accredito speciale per l’accesso negli stadi
Un punto chiave del programma di Zappi è l’introduzione di un innovativo accredito “speciale” che consentirebbe l’accesso gratuito negli stadi per gli arbitri. Questa iniziativa non solo valorizzerebbe il ruolo degli arbitri, ma promuoverebbe una maggiore inclusione e collaborazione tra gli arbitri e le diverse realtà del calcio italiano. L’accredito speciale rappresenterebbe un passo importante verso un ambiente più accogliente e professionale, dove gli arbitri possono vivere direttamente le emozioni delle partite e il calore del pubblico.
Zappi ha anche sottolineato l’importanza di un “Erasmus arbitrale” permanente, un programma che permetterebbe ai giovani arbitri di formarsi all’estero, confrontandosi con esperienze internazionali che possano arricchire il loro bagaglio professionale. Questa opportunità sarebbe accompagnata da corsi gratuiti di lingua inglese, favorendo così una preparazione adeguata per il contesto globale in cui si muove il calcio contemporaneo.
Sicurezza e dignità : combattere la violenza nel calcio
Un altro aspetto cruciale per il candidato Zappi è la tutela della sicurezza degli arbitri, soprattutto in un periodo in cui episodi di violenza continuano a rappresentare una grave minaccia nel calcio italiano, specialmente nelle categorie inferiori. Zappi ha espresso la necessità di adottare una linea dura contro tali comportamenti, affermando che “la presenza di un arbitro in contesti violenti non deve più essere considerata scontata”. L’Aia deve diventare un punto di riferimento per la promozione di valori positivi e per la crescita delle opportunità nell’ambito arbitrale.
In questo contesto, la missione di Zappi è quella di creare un’Aia che non solo si occupi delle questioni tecniche legate all’arbitraggio, ma che diventi anche un baluardo di sicurezza e rispetto per chi si impegna in questo ruolo. La visione espressa da Zappi riflette l’urgenza di evolvere e adattarsi alle sfide attuali, ponendo al centro la dignità di arbitri e atleti, garantendo così un futuro più sicuro e dignitoso per tutti gli attori coinvolti nel mondo del calcio.