Anziani uccisi da sedativi: l’inchiesta su Mario Eutizia e i misteri delle vittime

Anziani uccisi da sedativi: l'inchiesta su Mario Eutizia e i misteri delle vittime - Ilvaporetto.com

Il caso di Mario Eutizia, il badante accusato di aver assassinato quattro anziani tramite l’uso di sedativi, si arricchisce di sviluppi inquietanti. Tre delle vittime sono state cremate, rendendo impossibile l’esecuzione delle autopsie. Solo una salma potrà essere riesumata per chiarire i fatti. Questo articolo esplorerà le implicazioni legali della situazione, le ultime notizie sul trasferimento di Eutizia in un reparto protetto e l’ulteriore processo a Latina per presunti furti ai danni di una coppia di anziani.

La situazione delle autopsie sulle vittime

La questione delle autopsie è centrale nell’inchiesta che coinvolge Mario Eutizia. Le salme di tre dei quattro anziani che avrebbe ucciso non possono essere analizzate, in quanto sono state già cremate. L’unica salma da cui potrà essere eseguita un’autopsia è quella di Gerardo Chintemi, un 96enne di Vibonati, deceduto il 4 marzo 2024. L’udienza per conferire l’incarico per l’autopsia sarà tenuta il 13 settembre prossimo. L’impossibilità di analizzare i corpi cremati delle altre vittime solleva interrogativi sulla solidità delle prove e sulle implicazioni legali per Eutizia. I legali dell’indagato, Antonio Daniele e Gennaro Romano, potrebbero ben argomentare la richiesta di archiviazione delle accuse nei confronti delle altre tre presunte vittime, portando la Procura di Latina a considerare il passaggio della competenza al tribunale di Salerno.

Trasferimento di Eutizia nel reparto protetto

Recentemente, Mario Eutizia è stato trasferito nel reparto protetto del carcere di Santa Maria Capua Vetere, precisamente nel reparto Danubio. Questo cambiamento di collocazione potrebbe essere il risultato di preoccupazioni relative alla sua incolumità all’interno dell’istituto penale. Nonostante non ci siano conferme ufficiali, si vocifera che altri detenuti abbiano manifestato intenzioni ostili nei confronti dell’imputato. Tale scelta di protezione è generalmente adottata per tutelare i detenuti che si trovano in situazioni di particolare vulnerabilità, soprattutto in casi così delicati che riguardano crimini di estrema gravità come l’omicidio.

I dettagli dell’operato di Eutizia e le indagini

Mario Eutizia, 48 anni, ha confessato alla vigilia del 22 agosto di aver ucciso quattro anziani. Ha contattato i carabinieri da piazza Sant’Anna, a Caserta, affermando di voler parlare di omicidi avvenuti in ambito assistenziale. Durante l’interrogatorio, Eutizia ha rivelato di aver somministrato dosi eccessive di farmaci sedativi a quattro suoi assistiti, giustificando tali azioni come tentativo di alleviare le loro sofferenze. Ha fornito i nomi di due delle vittime, una deceduta a Casoria e l’altra a Vibonati, mentre non è riuscito a ricordare i nomi degli altri due, assistiti a Latina intorno al 2010.

Le indagini, condotte dai carabinieri congiuntamente alla Procura di Santa Maria Capua Vetere, hanno portato all’identificazione delle altre vittime. Tuttavia, l’impossibilità di svolgere autopsie sui resti cremati pone un significativo ostacolo per le autorità nel verificare la veridicità delle dichiarazioni di Eutizia.

Ulteriori problematiche legali a Latina

In aggiunta all’inchiesta per omicidi, Eutizia è coinvolto in un altro procedimento penale a Latina, dove è accusato di aver derubato una coppia di anziani. Secondo le accuse, avrebbe sottratto una somma totale di 71mila euro dal conto corrente degli assistiti. I fatti risalirebbero a un periodo compreso tra agosto 2017 e 2018. Eutizia aveva ricevuto l’autorizzazione da parte della famiglia a prelevare somme per le spese mediche mensili, fino a 400 euro. Tuttavia, avrebbe effettuato prelievi ben oltre il limite concordato e si sarebbe allontanato con la scusa di frequentare corsi di aggiornamento in Molise. La scoperta della sparizione dei fondi è avvenuta grazie alla vigilanza del figlio degli anziani, residente all’estero, che ha notato l’anomalia nel saldo del conto.

Il consistente ammontare di denaro sottratto, insieme all’accusa di omicidio, dipinge un quadro preoccupante della condotta di Eutizia, evidenziando un possibile sfruttamento sistematico dei suoi assistiti.

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