Il lanciatore pesante europeo Ariane 6 si prepara per il suo volo inaugurale nella prima metà di luglio, segnando un momento significativo per l’industria spaziale europea. La data di lancio è stata fissata tra il 1° luglio e il 15 luglio, con la base di lancio situata a Kourou, nella Guyana francese. Dopo anni di ritardi, dovuti in parte alla pandemia, finalmente è giunto il momento tanto atteso.
Il programma Ariane 6 ha subito un notevole ritardo rispetto ai piani iniziali, con il lancio inaugurale che era inizialmente previsto per il 2020. Tuttavia, a causa di vari ostacoli lungo il percorso, il lanciatore ha visto un continuo slittamento della data di lancio. Questi ritardi hanno portato non solo a complicazioni nell’industria spaziale europea, ma anche a un aumento dei costi del progetto, coperti in parte con fondi pubblici.
Il ritardo nell’entrata in servizio dell’Ariane 6 ha creato un vuoto nella capacità di lancio di satelliti europei, permettendo alla concorrenza americana di SpaceX, guidata da Elon Musk, di consolidare ulteriormente la propria posizione sul mercato. Tuttavia, nonostante le sfide incontrate lungo il percorso, l’Agenzia Spaziale Europea ha continuato a monitorare da vicino lo sviluppo dell’attività industriale legata all’Ariane 6, cercando di garantirne il successo.
Non solo Francia e Germania sono coinvolte nella realizzazione dell’Ariane 6, ma anche l’Italia gioca un ruolo significativo attraverso la partecipazione di Avio Spa al progetto. Avio, nota per lo sviluppo del lanciatore Vega, si è occupata della realizzazione dei booster laterali e dei motori del razzo, contribuendo in maniera sostanziale all’assemblaggio e al funzionamento del lanciatore pesante europeo. Grazie a questa collaborazione, l’Italia ha potuto mettere a disposizione il proprio know-how e competenze nel settore spaziale, contribuendo al successo complessivo del programma *Ariane 6.*