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La cattura di Pasquale Cesaro, un latitante di 52 anni ritenuto un importante broker della cocaina, segna un passo significativo nella lotta contro il narcotraffico internazionale. Ricercato da un anno e ritenuto vicino al clan Nuvoletta-Orlando-Polverino, Cesaro è stato arrestato dai carabinieri all’interno di una villetta nella periferia di Marano, in provincia di Napoli, dopo aver tentato disperatamente di fuggire, ferendosi nel processo. La sua cattura è il risultato di un’operazione coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia.
Cocaina dal Sudamerica: il traffico internazionale di Cesaro
Pasquale Cesaro ha una lunga storia legata al traffico di cocaina, risalente a un’importante inchiesta avvenuta circa dieci anni fa, volta a smantellare un’organizzazione che operava tra Sudamerica, Spagna e Olanda. Durante quell’operazione, le forze dell’ordine avevano scoperto un vasto giro di narcotraffico che interessava diverse aree, con un’attenzione particolare su Torre Annunziata e Marano, collegate alle attività del clan Di Gioia e del clan Nuvoletta.
Cesaro, considerato un esponente di spicco nel traffico della droga, era già stato condannato a una pena di 16 anni e 8 mesi per reati legati al narcotraffico. Tuttavia, a causa della sua evasione avvenuta il 1 luglio 2023, la sentenza non era mai stata eseguita, rendendolo uno dei latitanti più ricercati della zona. Le indagini, condotte con determinazione dai carabinieri, hanno portato i detective a credere che Cesaro si fosse rifugiato in un luogo specifico a Marano, portando infine all’operazione di arresto.
L’irruzione dei carabinieri a Marano
Nella notte tra il 14 e il 15 agosto, una squadra di quarantina di carabinieri ha avviato un blitz per arrestare Cesaro. L’operazione è stata meticolosamente pianificata, avvenendo in piena notte per garantire la sorpresa. I carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna e del ROS di Napoli hanno circondato una villetta situata in via Eduardo de Filippo, dove si presumeva Cesaro fosse nascosto.
All’interno della proprietà si trovava oltre al latitante anche un 43enne e due donne, tutti di nazionalità italiana. Durante l’irruzione, Cesaro, consapevole dell’arrivo delle forze dell’ordine, ha tentato di scappare attraverso una porta sul retro. Nel tentativo, ha scavalcato un cancello, ferendosi a una gamba. Nonostante il suo tentativo di fuga verso le campagne circostanti, le pattuglie carabinieriche avevano già circondato la zona, rendendo impossibile la sua fuga. Il latitante è stato infine catturato e trasferito nel carcere di Secondigliano.
Conseguenze legali per i complici di Cesaro
Oltre all’arresto di Pasquale Cesaro, l’operazione ha portato anche all’arresto di un 43enne, accusato di averlo assistito durante la sua latitanza. Questo individuo deve ora affrontare gravissime conseguenze legali per il reato di procurata inosservanza di pena. Anche le due donne presenti nella villetta al momento dell’irruzione sono state denunciate, pur non essendo state immediatamente arrestate. Questi sviluppi offrono una panoramica chiara su come le operazioni delle forze dell’ordine non si limitino solo all’arresto di figure di spicco, ma mirano anche a smantellare il supporto di cui usufruiscono per rimanere latitanti.
La cattura di Cesaro è un chiaro esempio dell’impegno delle autorità nella lotta contro il narcotraffico e la criminalità organizzata, testimoniando quanto sia continua la loro attività di indagine e intervento nella provincia di Napoli e nelle aree circostanti.