Arrestato collaboratore scolastico per violenza sessuale su studentesse minori a Castellammare di Stabia

Due studentesse, all’epoca dei fatti non ancora quindicenni, sono diventate oggetto di gravi accuse di violenza sessuale e tentata violenza sessuale. Le indagini a carico di un collaboratore scolastico di un istituto di Castellammare di Stabia hanno portato alla sua detenzione agli arresti domiciliari. Gli elementi probatori sono considerati particolarmente allarmanti e hanno fatto scattare una serie di misure cautelari da parte della Procura di Torre Annunziata.

Dettagli del caso e arresto

La Procura di Torre Annunziata ha preso in carico la grave situazione che coinvolge un collaboratore scolastico, accusato di violenza sessuale ai danni di due studentesse. Le indagini sono state condotte dalla sezione di polizia giudiziaria della Procura, che ha collaborato con gli aliquoti dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, iniziando un’indagine approfondita sulla denuncia sporta dalle vittime. La decisione di applicare la misura degli arresti domiciliari è stata motivata dalla gravità delle prove raccolte durante l’indagine.

Le vittime, entrambe studentesse minorenne all’epoca dei fatti, hanno fornito testimonianze cruciali che hanno consentito agli inquirenti di stabilire un quadro coerente degli eventi. Inoltre, le indagini hanno incluso l’analisi delle comunicazioni digitali dell’indagato, che sono state fondamentali per corroborare le affermazioni delle ragazze. Le chat ottenute dalla polizia contengono conversazioni tra l’indagato, le vittime e altre compagne di scuola, rivelando un contesto che potrebbe ulteriormente aggravare la posizione del collaboratore scolastico.

Indagini e acquisizione di prove

La fase delle indagini ha previsto un’approfondita raccolta di elementi di prova, considerati dalla Procura “gravi” e “concordanti”. La combinazione delle deposizioni delle due minorenni con le testimonianze degli insegnanti dell’istituto ha fornito un supporto sostanziale alle accuse. È emersa, così, una rete di discussioni e interazioni tra il collaboratore scolastico e le ragazze, delineando un quadro inquietante di possibili comportamenti inappropriati.

In particolare, le chat Instagram e altre forme di comunicazione social sono state monitorate per raccogliere informazioni utili. Attraverso questa analisi, gli inquirenti sono riusciti a costruire un dossier che mette in evidenza l’esistenza di un comportamento nei confronti delle studentesse che non solo suscita preoccupazione, ma che, sulla base delle testimonianze, tende a rappresentare una violazione della dignità e dell’integrità delle minori coinvolte.

Misure cautelari e restrizioni imposte

In seguito alla decisione della Procura, il collaboratore scolastico è stato sottoposto non solo agli arresti domiciliari, ma gli sono state imposte anche specifiche restrizioni. Tra queste, spicca il divieto di comunicare con persone estranee ai familiari conviventi, un provvedimento che ha l’intento di prevenire ulteriori possibili contatti con le vittime e di garantire la sicurezza delle stesse nel corso delle indagini.

Questa azione giuridica intende non solo tutelare le ragazze coinvolte, ma anche inviare un messaggio chiaro riguardo alla tolleranza zero nei confronti di atti di violenza e sfruttamento, in particolare nel contesto scolastico, dove la protezione degli studenti deve essere una priorità. Gli sviluppi futuri del caso saranno monitorati attentamente dagli organi di giustizia e dall’istituzione scolastica coinvolta, al fine di garantire che i diritti delle vittime siano pienamente rispettati e che la verità emerga nel processo legale in corso.

Published by
Valerio Bottini