La notizia delle recenti rapine a Napoli ha suscitato un’ondata di preoccupazione tra i cittadini. Un uomo di cinquant’anni, già noto alle forze dell’ordine, è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di aver narcotizzato diverse vittime tramite bevande comuni come caffè e latte di mandorla. Le indagini, portate avanti dalla Procura della Repubblica di Napoli, hanno portato alla luce un modus operandi truffaldino che ha messo in grave pericolo la sicurezza dei cittadini.
Il profilo del sospettato
Un passato criminale
Il 50enne napoletano era già conosciuto alle autorità per i suoi precedenti penali e per la sua condizione di disoccupato e tossicodipendente. Le indagini hanno rivelato che questo uomo avrebbe tentato e portato a termine rapine aggravate, utilizzando sostanze venefiche per incapacitare le vittime. Il suo profilo è quello tipico di un criminale in cerca di guadagni facili, pronto a sfruttare la vulnerabilità delle persone.
Le vittime
Tra le vittime ci sono sette persone, di cui sei donne e un uomo, con un’età compresa tra i 20 e i 55 anni. Tutti hanno denunciato episodi simili verificatisi tra il 6 e il 10 luglio. Il primo furto registrato è stato quello di una 78enne di Ischia, aggredita e narcotizzata all’interno del Molo Beverello lo scorso 21 giugno. I dati raccolti hanno dimostrato un copione preoccupantemente simile in tutti gli episodi.
L’operazione delle forze dell’ordine
Investigazioni approfondite
L’operazione dei carabinieri della Compagnia di Napoli Stella ha preso il via grazie a una serie di raccolte di prove e alla visione di video di sorveglianza. Questo lavoro investigativo ha portato a una ricostruzione dettagliata delle modalità con cui l’uomo agiva, il quale tentava di comportarsi come un normale cameriere per guadagnare la fiducia delle sue vittime.
I dettagli delle rapine
Una delle rapine più notevoli è avvenuta il 6 luglio in un negozio di casalinghi e detersivi. L’uomo, indossando una mascherina rossa e portando un vassoio, ha convinto le dipendenti a bere bevande al latte di mandorla e amarena, già pronte nei bicchieri. Dopo averle narcotizzate, le donne hanno immediatamente accusato giramenti di testa e perdita di coscienza, ma il tempestivo intervento di alcuni clienti ha impedito al rapinatore di completare il colpo.
L’epilogo delle indagini
Reclutamento involontario di complici
In un ulteriore episodio il 10 luglio, il sospettato ha cambiato strategia e ha inviato bevande narcotizzate a un ristorante di pesce e a una tabaccheria, coinvolgendo inconsapevolmente baristi. Questo approccio ha evidenziato quanto fosse subdolo e opportunista il suo modus operandi, ponendo le vittime in uno stato di incoscienza.
La convalida dell’arresto
Gli accertamenti clinici avviati sulle vittime ricoverate hanno confermato tracce di benzodiazepine nel loro sangue e un ammontare di denaro mancante dalla tasca del titolare della pescheria. Questi dettagli hanno rafforzato il quadro accusatorio contro il sospettato, portando all’arresto e alla messa in sicurezza di un pericolo pubblico significativo.
L’operazione ha rimesso al centro dell’attenzione la necessità di proteggere i cittadini da simili frodi e aggressioni, rinnovando l’impegno delle forze dell’ordine nella lotta contro la criminalità.