Un recente arresto ha scosso la comunità di Torre del Greco, dove un medico impiegato presso l’ospedale Maresca è stato coinvolto in un caso di detenzione illegale di armi. L’operazione, condotta dalla polizia di Stato, ha portato alla scoperta di un arsenale di armi da fuoco nel suo appartamento. Gli inquirenti sono ora al lavoro per chiarire se ci siano connessioni con ambienti della criminalità organizzata.
Il blitz della polizia si è svolto sabato scorso, quando un’unità della squadra mobile di Napoli, diretta dal primo dirigente Giovanni Leuci, ha effettuato una perquisizione nell’abitazione del medico. La ricerca ha avuto luogo all’interno del suo appartamento situato al piano interrato, dove gli agenti hanno scoperto un revolver Smith & Wesson calibro 38, che era stato denunciato come rubato in un precedente furto a San Giorgio a Cremano. La situazione si è ulteriormente aggravata con il rinvenimento di una pistola semiautomatica Beretta modello 98/FS, con matricola abrasa, accertata come un’arma clandestina.
In un’ulteriore analisi, il personale della polizia ha trovato anche un caricatore pieno di nove cartucce calibro 9, e un insieme di munizioni all’interno di uno zainetto indirizzato al medico. I ritrovamenti hanno incluso 13 cartucce calibro 9×21, ulteriori 50 di calibro 9 e 26 cartucce di calibro 38 Special. Questi dettagli sconcertanti hanno portato alla decisione di procedere all’arresto in flagranza di reato del professionista per detenzione illegale di armi da fuoco.
Non si è trattato solo delle armi da fuoco; la polizia ha esteso la perquisizione anche all’auto del medico, scoprendo al suo interno un passamontagna, una palina segnaletica e un lampeggiante. Trovamenti che hanno suscitato ulteriori preoccupazioni e domande, alimentando i sospetti degli investigatori riguardo allo scopo per cui il medico possedesse materiali di questo tipo. Questi elementi sono ora parte integrante delle indagini, suggerendo che non si tratti di una semplice infrazione legata all’uso di armi.
A seguito del fermo, il medico è stato trasferito nel carcere di Poggioreale, su ordinanza della procura di Torre Annunziata, che coordina le indagini. Le autorità competenti sono ora al lavoro per fare chiarezza sull’origine delle armi e sulle possibili connessioni con gruppi di criminalità organizzata. Si sta indagando per scoprire se il professionista avesse rapporti con ambienti malavitosi o se le armi trovate presso la sua abitazione fossero destinate a tossicodipendenti o ad altri crimini.
Il caso ha già attirato l’attenzione dei media e della comunità locale, generando preoccupazione sulla presenza di figure all’interno delle strutture sanitarie che possono essere coinvolti in attività illegali. Si attende, quindi, uno sviluppo delle indagini per comprendere appieno la portata di questa vicenda e se ci saranno ulteriori arresti o scoperte significative nelle prossime settimane.