La recente operazione dei carabinieri ha portato all’arresto di un noto broker del narcotraffico internazionale, latitante da oltre un anno. Pasquale Cesaro, 52 anni, è stato catturato a Marano di Napoli durante un blitz che ha rivelato non solo la sua posizione, ma anche l’insidiosa rete di complicità all’interno della quale operava. Gli approfondimenti sulla sua figura e sui legami con la criminalità organizzata si rivelano cruciali per comprendere la portata del traffico di cocaina nella regione.
Arresto e fuga: i dettagli del blitz
Durante l’operazione, oltre 40 carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna e del Ros di Napoli hanno circondato una villetta nella campagna di Marano, dove si trovava Cesaro. L’intensità dell’operazione, frutto di un lavoro di intelligence lungo e meticoloso, ha permesso di individuare l’ubicazione dell’uomo, ritenuto elemento chiave nel traffico di cocaina dal Sud America alla provincia di Napoli.
Quando i militari hanno fatto irruzione, Cesaro non era solo; con lui si trovavano un 43enne e due donne, intenti a fumare attorno a un narghilè. L’arresto non è stato semplice: alla vista delle forze dell’ordine, Cesaro ha tentato una fuga disperata, tentando di scavalcare un cancello. Nella manovra ha subito una ferita alla gamba, procurandosi un taglio profondo con uno spuntone di metallo. Nonostante le ferite, ha continuato a correre nei campi circostanti, ma il suo tentativo è stato vanificato dall’operato tempestivo dei carabinieri, che lo hanno fermato.
Il profilo di Pasquale Cesaro
Pasquale Cesaro è un personaggio di rilievo nel mondo del narcotraffico, fortemente legato al clan “Nuvoletta – Orlando – Polverino”. Sconfinante tra affari e criminalità, Cesaro ha accumulato un cespite penale che evidenzia la sua posizioni di spicco nel contrabbando di sostanze stupefacenti. Le autorità lo accusano di essere il perno centrale nel sistema di rifornimento di cocaina che dall’America del Sud giunge fino alle strade della provincia di Napoli.
Condannato a scontare un lungo periodo di reclusione, pari a 16 anni e 8 mesi, Cesaro non ha mai cessato di muoversi all’interno di una rete di affari illeciti, che le forze dell’ordine sono riuscite a monitorare con estrema attenzione. A partire dal 1 luglio 2023, la Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli ha intensificato le operazioni di ricerca, avvalendosi anche di analisi dei social network per rintracciare legami e supporti esterni nella sua latitanza.
Complici e rete relazionale: connivenze nel narcotraffico
Il blitz che ha condotto all’arresto di Cesaro ha messo in luce anche la presenza di altre persone che, consapevolmente o meno, hanno sostenuto la sua latitanza. Il 43enne, arrestato con lui, è accusato di aver contribuito all’evasione del broker, un reato di procura di inosservanza della pena. Le due donne presenti, anch’esse denunciate in stato di libertà per lo stesso reato, rappresentano i contorni di una rete complessa di complicità che si dipana attorno al traffico di narcotici.
Questo episodio sottolinea non solo il fenomeno del narcotraffico ma anche le dinamiche di sostegno e protezione all’interno del panorama criminale locale. Le forze dell’ordine continueranno a lavorare per disarticolare queste reti di complicità, cercando di fermare il flusso e il commercio di sostanze illecite che continuano a danneggiare la società. L’indagine per comprendere i legami di Cesaro e la sua rete di sostegno è solo all’inizio, e potrà rivelare ulteriori dettagli sui meccanismi sottesi al narcotraffico nella provincia di Napoli.