Un caso di cronaca nera ha colpito la provincia di Napoli, dove un sedicenne è stato arrestato con l’accusa di essere coinvolto in due rapine avvenute agli uffici postali di Cesa e Crispano. Le indagini, avviate dai carabinieri, hanno rivelato un quadro più ampio, coinvolgendo altri quattro adolescenti della zona. Questa notizia ha catturato l’attenzione sia per la giovane età degli indagati che per la pericolosità dei reati commessi, arricchendo il dibattito sulla criminalità giovanile.
La cattura e l’indagine
L’arresto del giovane è avvenuto grazie a un blitz dei carabinieri delle stazioni di Cesa e Parete, sotto il coordinamento della compagnia di Aversa e della Procura dei minorenni di Napoli. Già nelle prime ore dopo le rapine, gli investigatori hanno avviato un’attività di monitoraggio che ha portato all’identificazione del sedicenne. Le indagini hanno proseguito, estendendosi alla ricerca di eventuali complici, rivelando che tra gli indagati ci sono anche altri quattro ragazzi di età compresa tra i 16 e 19 anni. Tutti loro sono stati perquisiti martedì notte.
L’approccio diligente degli inquirenti ha permesso di raccogliere informazioni dettagliate attraverso l’analisi delle immagini delle telecamere di sicurezza degli uffici postali. Queste hanno fornito indizi preziosi relativi sia all’abbigliamento utilizzato dai rapinatori sia alle loro fisionomie. Grazie a tali riscontri, i carabinieri sono riusciti a localizzare il giovane sospettato nello stesso giorno dei crimini.
La dinamica delle rapine
Le rapine agli uffici postali di Cesa e Crispano sono state orchestrate con precisione. Gli inquirenti hanno accertato che il sedicenne e un complice, entrambi travisati da mascherine Ffp2, hanno fatto irruzione nelle strutture armati di un taglierino. Armati di minacce, hanno costretto i dipendenti e il direttore a consegnare denaro contante; la cifra totale ammonta a circa 2.800 euro, ripartiti tra le due rapine. La pianificazione del colpo ha coinvolto anche tre complici, i quali avrebbero rivestito il ruolo di “specchiettisti” e di custodire il bottino durante la fuga.
Le modalità operative del gruppo, che ha agito di sera, indicano una certa accortezza nella realizzazione del colpo, evidenziando un coordinamento tra i membri della banda. Il sistema di sorveglianza ha, tuttavia, rivelato le loro identità e ha facilitato l’intervento delle forze dell’ordine.
Gli sviluppi post-arresto
Dopo l’arresto del sedicenne, è stata condotta un’operazione di perquisizione presso la sua abitazione a Giugliano. I militari hanno recuperato il taglierino utilizzato durante le rapine e una somma di denaro che corrispondeva a quelli sottratti. Nel corso delle perquisizioni sono stati sequestrati anche 3.830 euro, in banconote di diverse taglie, nonché alcuni indumenti coerenti con quelli indossati durante i crimini e due smartphone.
Le indagini sono destinate a proseguire, dato l’interesse degli inquirenti nel comprendere se il gruppo avesse già messo in atto altri crimini in passato. La rapidità con cui è stata portata a termine l’operazione dimostra l’immediato impegno delle forze dell’ordine nel contrastare la criminalità minorile, che continua a preoccupare non solo le autorità ma anche la comunità locale.