In un contesto di forte impegno nella vita ecclesiastica, l’arresto di due frati accusati di abusi ha scosso la diocesi di Alife-Caiazzo e la comunità di Piedimonte Matese. Il vescovo Giacomo Cirulli, in risposta a questo grave evento, ha agito con prontezza per affrontare la situazione, manifestando solidarietà alla fraternità coinvolta e assicurando il suo sostegno alla Magistratura in fase di indagine. In questa delicata occasione, il vescovo ha richiamato l’unità e la perseveranza della comunità verso i valori cristiani.
La reazione del vescovo di Teano, mons. Giacomo Cirulli, si è rivelata tempestiva. Subito dopo essere venuto a conoscenza dell’arresto di padre Nicola Gildi e di altri cinque soggetti, il vescovo ha deciso di sospendere il frate da ogni incarico diocesano. Questo passo riflette un impegno profondo verso la trasparenza e la giustizia, elementi chiave nella guida della diocesi. Durante la celebrazione del Perdono di Assisi, mons. Cirulli ha incontrato personalmente la comunità del convento di Santa Maria Occorrevole, offrendo sostegno e conforto a una fraternità che si trova ora a fronteggiare un momento così difficile.
La sospensione di padre Gildi non avviene in un clima di isolamento, ma è accompagnata da un forte desiderio di mantenere viva la comunità. Il vescovo ha sottolineato l’importanza di continuare il cammino intrapreso dalla Chiesa, rimanendo fedeli agli insegnamenti di Gesù e alla missione spirituale della diocesi. L’incontro con i frati è stato un gesto simbolico che intende mantenere salde le radici della comunità, aiutando ciascun membro a ritrovare la speranza.
Mons. Giacomo Cirulli non si è limitato a sospendere i frati coinvolti; ha anche lanciato un appello caloroso alla comunità di Alife-Caiazzo. Il vescovo ha invitato i fedeli a continuare a sostenere la fraternità di Santa Maria Occorrevole, sottolineando l’importanza storica e spirituale che essa rappresenta per la diocesi e per la città di Piedimonte Matese. In questo momento di crisi, il vescovo ha esortato a rimanere uniti e proattivi, sottolineando la necessità di perseverare nella preghiera e nell’amore reciproco.
Le parole di mons. Cirulli sono un richiamo alla resilienza, invitando la comunità a non abbandonare i propri legami spirituali e a mantenere viva la tradizione che ha caratterizzato per secoli la vita religiosa locale. Le comunità si sono sempre nutrite delle esperienze spirituali e di servizio che i frati hanno offerto, ed è in questo contesto di affetto e sostegno reciproco che il vescovo ha chiesto di continuare a coltivare i valori di fede e solidarietà.
In un momento in cui la fiducia nelle figure religiose e nelle istituzioni è messa a dura prova, mons. Giacomo Cirulli ha espresso la sua totale fiducia nel lavoro della Magistratura. La certezza che le indagini condotte da organi competenti possano chiarire la verità è fondamentale per restituire dignità e trasparenza alla comunità religiosa. Con sei persone sottoposte a indagine, compresi un parroco e padre Gildi, si fa appello alla giustizia e al rispetto per le procedure legali, consentendo alla verità di emergere senza pregiudizi.
La posizione del vescovo nei confronti della Magistratura non è solamente un atto di fiducia, ma anche una dimostrazione del desiderio di mantenere l’integrità della comunità diocesana. In un contesto in cui si percepiscono tensioni e sfide sia all’interno che all’esterno della Chiesa, mons. Cirulli ha ribadito l’importanza del discernimento e del confronto aperto con la verità. La collaborazione tra la Chiesa e le autorità civili si rivela dunque cruciale per affrontare questa difficile situazione.
Oltre alla sua azione rivolta alla comunità di Piedimonte Matese, il vescovo Cirulli ha anche esteso il suo supporto alla Provincia napoletana del SS. Cuore di Gesù dell’Ordine dei Frati minori. Questo gesto ha significato un collegamento con un contesto più ampio, sottolineando l’importanza della cooperazione e del sostegno reciproco all’interno della Chiesa. Recuperare il senso di appartenenza e l’unità nei periodi di crisi è fondamentale per le comunità, in modo da assicurare che l’identità e la missione della Chiesa rimangano intatte.
Il cammino intrapreso dalla diocesi in questo periodo è difficile, ma la voce del vescovo emerge come una guida che promuove la speranza, la resilienza e la volontà di continuare a credere nei valori del Vangelo. La determinazione di mons. Giacomo Cirulli nel sostenere la verità e la giustizia, in attesa che le indagini si concludano, rappresenta un importante messaggio di fiducia e speranza per tutti i membri della diocesi e le comunità limitrofe.