Gennaro Izzo, noto per i suoi legami con il clan Giuliano – Mazzarella, è stato arrestato dopo essere sfuggito a un blitz delle forze dell’ordine in Italia. La sua cattura è avvenuta grazie a un’operazione congiunta tra le autorità italiane e spagnole, che ha portato alla sua estradizione in Italia. L’operazione mira a combattere il traffico di droga e le reti criminali che operano in Europa. Scopriamo i dettagli di questo importante intervento delle forze dell’ordine.
La fuga ad ibiza e il mandato d’arresto europeo
Gennaro Izzo, nato a Napoli il 29 novembre 1992, era ricercato da tempo per traffico di droga. Il suo arresto era preceduto da un blitz delle forze di polizia avvenuto lo scorso 10 luglio, che aveva portato all’emissione di un mandato d’arresto europeo da parte del Gip del Tribunale di Napoli. La Procura della Repubblica ha agito in modo tempestivo, richiedendo misure severe contro Izzo a causa della gravità dei reati di cui è accusato. Il mandato d’arresto è stato emesso nell’ambito dell’inchiesta 28398/19, riguardante il reato di traffico di stupefacenti.
Le autorità italiane hanno segnalato che Izzo era sotto ordine di custodia cautelare in carcere, con l’accusa di traffico di droga aggravato dall’articolo 416 bis 1 del codice penale, che riguarda l’associazione mafiosa. I collegamenti con il clan Giuliano – Mazzarella, un’organizzazione ben nota nella criminalità organizzata campana, hanno spinto le autorità a intensificare le operazioni di monitoraggio e ricerca.
Dopo essere evaso durante l’operazione di luglio, Izzo si è rifugiato a Ibiza, dove, in un colpo di ironia, si trovava già agli arresti domiciliari per una condanna definitiva rimediata in Spagna. Questo aspetto della sua fuga ha complicato ulteriormente il suo profilo di latitante, rendendo le indagini ancora più strategiche per la Squadra mobile di Napoli.
Le indagini della mobile di napoli
La Squadra mobile di Napoli ha giocato un ruolo cruciale nell’identificazione e cattura di Gennaro Izzo. Gli investigatori hanno messo in campo avanzate tecniche investigative per localizzarlo in Spagna, esaminando vari segnalamenti e informazioni provenienti da fonti confidenziali. Grazie all’intensa attività di coordinamento con le forze dell’ordine spagnole, sono riusciti a seguire le tracce di Izzo fino alla sua residenza a Ibiza.
Il caso ha avuto un’accelerazione significativa quando le prove sul suo attuale stato di detenzione domiciliare in Spagna sono emerse. Izzo, infatti, era già stato condannato a tre anni e due mesi di reclusione per traffico di sostanze stupefacenti, reato commesso nel territorio spagnolo. Le autorità italiane, in collaborazione con la Comisaria de Ibiza e il Servizio Centrale Operativo in missione a Madrid, hanno avviato gli interventi necessari per portarlo a Napoli e applicare il mandato d’arresto europeo.
L’operazione di estradizione è stata condotta in modo meticoloso, dimostrando l’importanza della cooperazione internazionale contro il crimine organizzato. Questo approccio è stato fondamentale nel garantire che Izzo rispondesse delle sue azioni davanti alla giustizia italiana, accentuando l’impegno transnazionale nel combattere il traffico di droga e garantire la sicurezza pubblica.
Gennaro Izzo ora dovrà affrontare la giustizia in Italia, con l’incertezza che lo attende al termine di questa vicenda. Gli sviluppi futuri potrebbero fornire ulteriori informazioni sulla portata delle indagini e sul coinvolgimento di altri membri del clan nella rete del traffico di droga.