La maratona di artisti dedicata a Scampia si è svolta nel contesto del CasaCorriere Festival, mettendo in luce i temi centrali di potere e democrazia. Durante la serata, le performance artistiche e musicali hanno raccontato la storia di un quartiere segnato da sfide turbolente, ma che continua a lottare per un futuro migliore. Un evento che ha richiamato l’attenzione su Scampia, invitando alla riflessione e all’azione collettiva.
Durante la maratona, una street artist ha creato in diretta un’opera che simbolicamente abbracciava il relitto della Vela Celeste. Questo edificio, tristemente noto per il crollo del 22 luglio, che ha causato la morte di tre persone, è diventato un potente simbolo delle fragilità e delle speranze del quartiere. L’artista ha voluto rappresentare un mare calmo, pronto a portare il relitto verso un futuro migliore, utilizzando questo scenario per stimolare una riflessione sui sogni che i gabbiani, uccelli che da anni sorvolano l’area in cerca di cibo, rappresentano per gli abitanti di Scampia. La protagonista dell’opera, Trisha, ha condiviso il suo ricordo di infanzia, interrogandosi sulla presenza di tali uccelli in un contesto privo di mare, sottolineando come essi siano diventati testimonianza silenziosa delle speranze di chi vive nel quartiere.
“Napoli comincia a Scampia” è il titolo che ha accompagnato la maratona e che rimanda a una significativa antologia pubblicata quasi due decenni fa. Questo progetto editoriale, curato da Giovanni Zoppoli e Maurizio Braucci, ha contribuito ad offrire una narrazione autentica del quartiere durante un periodo di grande tensione sociale. La serata, fortemente voluta dalla direttrice artistica Laura Valente, ha visto la partecipazione di scrittori, artisti e membri di associazioni locali, intenti a denunciare le difficoltà e, nel contempo, a offrire un messaggio di cura e attenzione. Grazie a queste iniziative, è possibile costruire una nuova narrativa per Scampia, spostando l’attenzione sui suoi valori e sulla resilienza dei suoi abitanti.
La serata ha visto alternarsi sul palco diversi artisti, che hanno saputo toccare le corde emotive del pubblico. L’apertura è stata affidata a Franco Ricciardi, le cui canzoni hanno trasmesso intensità e passione, seguite da Mirella La Magna, una figura di riferimento per il quartiere e fondatrice del Gridas. La sua presenza ha arricchito il programma, sottolineando l’importanza della memoria storica nell’affrontare le problematiche attuali. Altri artisti, come il rapper Peppoh e Maurizio Capone, hanno portato sul palco suoni innovativi, mescolando generi musicali per creare un’atmosfera vivace e coinvolgente. A chiudere la serata, l’energica esibizione dei ‘A67, band che trae ispirazione proprio dal suo quartiere d’origine, ha reso l’evento un potente manifesto della cultura e della musica di Scampia.
L’evento ha destato consapevolezza, esprimendo un desiderio collettivo di cambiamento, un invito a “costruire” un futuro di speranza e opportunità, rimanendo connessi alle proprie radici e ai valori comunitari.