Arzano: due denunciati e sanzioni da 60 mila euro per un allevamento abusivo di suini

Un’operazione di grande rilevanza ha avuto luogo ad Arzano, con l’obiettivo di contrastare la diffusione della peste suina africana . Grazie all’intervento della Polizia Locale, coordinata dal Comandante Biagio Chiariello, insieme ai professionisti dell’Asl Napoli Nord, è stata scoperta un’attività illecita che metteva a rischio non solo la salute pubblica, ma anche la sicurezza alimentare.

Allerta per la diffusione della peste suina africana

Negli ultimi anni, la peste suina africana si è rivelata una seria minaccia per gli allevamenti di suini in Italia. La malattia, altamente contagiosa, può avere effetti devastanti sulla popolazione di maiali e, di riflesso, rappresenta un pericolo anche per la salute umana. Nonostante non sia trasmissibile all’uomo, la PSA impone misure severe per contenere il contagio e per garantire la qualità e la sicurezza dei prodotti alimentari.

L’operazione di Arzano ha messo in evidenza il rischio rappresentato dalla presenza di allevamenti abusivi, dove la mancanza di tracciabilità degli animali può portare a una diffusione incontrastata di focolai di malattia. I consumatori che acquistano prodotti senza garanzie di salubrità potrebbero trovarsi in grave pericolo. Con oltre 50mila maiali abbattuti in Italia per contenere l’epidemia, il problema è netto e richiede interventi tempestivi e risolutori.

L’intervento della polizia locale e dell’ASL

La scoperta dell’allevamento irregolare è avvenuta in un terreno di circa mille metri quadrati al confine con il Comune di Grumo Nevano. Questo allevamento clandestino ospitava un numero considerevole di suini, ma il proprietario non ha potuto fornire documentazione che ne attestasse la tracciabilità. Tale mancanza ha spinto le autorità a procedere con denunce penali e amministrative.

Le operazioni di controllo hanno evidenziato non solo la violazione delle norme sanitarie, ma anche irregolarità in ambito edilizio, poiché i manufatti adibiti all’allevamento erano privi delle dovute autorizzazioni. Le sanzioni, che ammontano a oltre 60 mila euro, sono state imposte dal Comune e ora i responsabili sono stati denunciati presso la Procura della Repubblica di Napoli Nord.

I rischi associati a strutture non autorizzate sono multipli: non solo il potenziale contagio di malattie come la peste suina, ma anche la creazione di un ambiente che potrebbe incoraggiare comportamenti illeciti, come l’abbandono di animali che, nel caso di Arzano, è stato già segnalato.

Focolai e misure preventive

Ad oggi in Italia sono stati registrati 24 focolai di peste suina africana negli allevamenti domestici. Tali eventi hanno spinto il Commissario Straordinario del Governo a dichiarare l’emergenza e ad attuare misure drastiche per limitare la diffusione della malattia. Oltre al monitoraggio attento delle strutture già esistenti, ci si sta muovendo in direzione della prevenzione, con controlli rafforzati in tutte le aree a rischio, incluse Azioni per sensibilizzare i proprietari sugli obblighi normativi.

La virulenza della malattia e l’esigenza di proteggere l’industria suinicola italiana richiedono l’impegno di tutti. Situazioni quali quelle di Arzano devono essere considerate un campanello d’allarme e rafforzano la necessità di una vigilanza costante da parte delle autorità competenti. I proprietari di animali domestici sono invitati a comportarsi responsabilmente e a segnalare eventuali anomalie, contribuendo così a garantire la sicurezza e la salute pubblica.

Con l’intensificarsi delle operazioni di controllo e il coinvolgimento delle ASL locali, si mira a preservare la qualità dei prodotti alimentari italiani e a salvaguardare la salute dei cittadini.

Published by
Redazione