Il match tra Napoli e Lecce ha suscitato un acceso dibattito in merito all’operato dell’arbitro, in particolare per alcuni episodi controversi che hanno visto protagonisti direttamente i calciatori. Marelli, ex arbitro e attento osservatore della situazione calcistica, ha fornito il suo punto di vista su due episodi che meriterebbero un’analisi approfondita: l’azione di Di Lorenzo e il trattamento riservato a Rebic.
Il gol siglato da Di Lorenzo ha scatenato le proteste dei calciatori del Lecce, che hanno sollevato dubbi su un presunto fallo del capitano del Napoli su Krstovic. Secondo Marelli, il contatto che si è verificato tra i due calciatori è di natura casuale e, pertanto, non giustificherebbe l’annullamento della rete. Le dinamiche del gioco, caratterizzate da intensità e velocità, possono portare a interpretazioni differenti. Tuttavia, Marelli è chiaro: non c’è sostanza per considerare un errore di valutazione in questo caso. Sebbene le ire dei leccesi siano comprensibili, la decisione dell’arbitro di convalidare il gol di Di Lorenzo non è da discutere.
La controversia si intensifica con l’episodio del secondo tempo in cui Di Lorenzo ha fermato Rebic. Marelli sottolinea che, secondo le regole del gioco, si tratterebbe di un fallo da ammonizione, il che avrebbe portato a un secondo cartellino giallo per il capitano del Napoli. Tuttavia, il regolamento arbitrale prevede che tali episodi siano soggetti a interpretazione. In questo contesto, Marelli afferma che non si può affermare che non ci fosse un contatto, ma è altrettanto vero che il giudizio dell’arbitro deve prevalere. In altre parole, l’interpretazione dell’arbitro deve essere rispettata, e gli episodi di questo tipo devono rimanere una scelta dell’arbitro, evitando di ricorrere eccessivamente al VAR.
Uno dei punti centrali del dibattito riguarda l’uso del VAR. Marelli esprime scetticismo sull’intervento della tecnologia in situazioni di intensità e interpretazione come quella tra Di Lorenzo e Rebic. Secondo lui, con la frenata della corsa per utilizzare il VAR sui contatti discussi, si rischia di minare il fluire naturale del gioco. Marelli ritiene importante mantenere la decisione di campo, piuttosto che sovrapporre il giudizio del VAR alla valutazione dell’arbitro. A suo avviso, non è un errore chiaro e evidente tale da richiedere l’intervento della tecnologia, e pertanto tali situazioni meriterebbero una certa autonomia da parte dei direttori di gara, lasciando al campo il potere decisionale finale.
In sintesi, il match ha messo in luce le sfide interpretative e le polemiche che derivano da episodi simili e la crescente attenzione su come il VAR viene utilizzato per dirimere situazioni che, a detta di più esperti, dovrebbero rimanere nella giurisdizione dell’arbitro di turno.