La Conferenza Unificata ha recentemente approvato due decreti del ministero del Lavoro che riguardano l’assegno di inclusione, la nuova misura di sostegno economico e di inclusione sociale e lavorativa. Dal 1° gennaio 2024, questo sostituisce il vecchio reddito di cittadinanza e rappresenta un aiuto importante per le famiglie con Isee fino a 9.360 euro. Possono accedere a questo sostegno le famiglie che hanno almeno un componente disabile, minorenne, over 60, o in condizioni di svantaggio inserito in un programma di cura e assistenza dei servizi sociosanitari territoriali. Nel marzo 2024, i nuclei beneficiari dell’assegno erano 589.291, per un totale di 1.240.584 componenti, su una platea prevista di 737mila nuclei.
I recenti decreti approvati riguardano anche le linee guida per la costruzione delle reti di servizi legate all’assegno di inclusione. Queste linee guida delineano le modalità di collaborazione tra i vari livelli istituzionali coinvolti nei percorsi di inclusione sociale e lavorativa dei beneficiari dell’assegno. In 52 pagine, vengono definiti i criteri di gestione e attuazione delle reti d’intervento a supporto dell’Adi nel territorio, indicando che la funzione di gestione dovrebbe essere affidata al Servizio Sociale Professionale, per favorire un coordinamento efficace e una fruibilità ottimale dei servizi da parte dei beneficiari.
Le linee guida inoltre promuovono la collaborazione nel territorio tra le pubbliche amministrazioni e gli enti del Terzo settore. Nuovi meccanismi come la co-programmazione e co-progettazione, disciplinati dal Codice del Terzo Settore, sono suggeriti per favorire una sinergia tra i diversi attori coinvolti nell’attuazione dell’assegno di inclusione. Questo approccio mira a ottimizzare le risorse disponibili e a garantire un supporto adeguato alle famiglie beneficiarie, promuovendo una gestione efficiente ed efficace dei servizi sul territorio.